"La rivoluzione antispecista è la rivoluzione del terzo millennio e riassume tutte le rivoluzioni degli ultimi secoli. Le riassume e le ricomprende tutte perché contesta non specifiche discriminazioni, di genere, di razza, di posizione sociale ed economica, di età, ma l'idea stessa della discriminazione, ed estende il rifiuto delle discriminazioni a tutti gli esseri senzienti. Ammettere una ragione qualsiasi per discriminare pone a rischio qualsiasi pretesa antidiscriminatoria". V.POCAR

lunedì 11 marzo 2013

Chi mangi oggi? La risposta degli antispecisti!


Ecco la risposta dell'associazione ideatrice della campagna "Chi mangi oggi?" al Garante dei minori toscano:

Gentile Grazia Sestini,

Abbiamo appreso dai media le sue considerazioni sulla pubblicità “Chi mangi oggi?” affissa a Grosseto, e in merito rispondiamo pubblicamente.
Noi siamo attivisti antispecisti, vale a dire persone che lottano affinché la società umana cessi di considerare gli animali – ossia gli esseri senzienti di altre specie – come oggetti o, nella migliore delle ipotesi, come esseri inferiori perché non appartenenti alla specie umana e quindi posti al di fuori di qualsiasi considerazione morale.
La nostra è una posizione laica, razionale, libertaria e lucida di strenua difesa dei più deboli e diversi, a partire da coloro che lo sono in assoluto ossia gli animali non umani, perché per loro non esiste alcun diritto alla vita, alla libertà, nessun rispetto e nessun Garante.

La pubblicità “Chi mangi oggi?” ha contribuito a porre l’attenzione del Paese (con successo oseremmo dire) su una questione morale che per noi è di capitale importanza, ciò senza mancare di rispetto a nessuno: abbiamo scelto un totem della società umana, ossia il rispetto nei confronti dei minori, per sottolineare l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di altri esseri senzienti sollevando una “questione animale” che per la nostra civiltà è un tabù.
La pubblicità è una denuncia della visione antropocentrica che contraddistingue la società moderna che è la causa prima del modo allucinante e crudele con il quale ci rapportiamo con chi seppur percependo ad esempio dolore, paura, gioia, non viene degnato di alcuna considerazione: gli animali non umani.
Il feticcio del bimbo, del figlio, se vuole, dell’essere innocente è un elemento forte della società umana, intoccabile, un elemento che noi non intendiamo attaccare, ma che abbiamo scelto come veicolo per poter raggiungere la coscienza delle persone e per evidenziare un parallelo: chi mangiamo tutti i giorni, chi acquistiamo, chi vediamo esposto a pezzi sui banchi di un supermercato smembrato e impacchettato asetticamente, è stato un cucciolo, più in particolare è il corpo violato e sezionato di un cucciolo, e in ogni caso di un essere vivente che possedeva esattamente le stesse caratteristiche che Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti, evidenzia parlando di bambini: “tenerezza, innocenza, fragilità”.

E dunque le domande: “chi mangi oggi?”, “chi c’è nel tuo piatto?”, “chi era prima di divenire ciò che è ora?” ci paiono del tutto legittime.
L’individuo è al centro del nostro impianto teorico e morale: il singolo indifeso, senza voce, che subisce e viene imprigionato, sfruttato, torturato, sperimentato, ucciso e mangiato quotidianamente da chi è più forte di lui o si reputa tale solo perché è umano.

Il bambolotto confezionato diviene la chiave di lettura dell’enorme ipocrisia della nostra società che narcotizza le coscienze e ci fa percepire il corpo sezionato di un essere senziente come del cibo da gustare, coprendo ciò che è in realtà, occultando la sofferenza che lo ha prodotto.
L’enorme ingiustizia e discriminazione assurte a modello culturale ci vengono insegnate sin da piccoli. Gli “altri” sono “diversi” da noi, pertanto inferiori e meno importanti, quindi possiamo usarli a piacimento senza remore. Gli animali non umani sono le prime vittime di questa visione, ma nemmeno gli umani le sfuggono: lo sfruttamento dei minori, il sessismo, il razzismo, il fascismo e tutte le discriminazioni che poniamo in atto nei confronti delle minoranze umane ne sono l’esempio eclatante.

Nessun bimbo vedrà mai un animale non umano come cibo; libero da sovrastrutture ideologiche e indottrinamenti lo percepirà per quello che è: un compagno di avventure.
E’ la cultura del dominio, del profitto, della mercificazione e reificazione dei corpi, della legge del più forte, del capitale e del mercato che “educherà” i più giovani a vedere “l’altro” come inferiore da discriminare o sfruttare: la nostra “educazione” è lo specchio di ciò che la società vuole da noi, uno specchio che riflette una visione davvero orribile. Per i motivi di cui sopra abbiamo scelto questo messaggio. Se fossimo realmente empatici e liberi da preconcetti, vedremmo in ogni confezione di pezzi di carne il corpo mutilato di un essere senziente (non importa di quale specie) ucciso e venduto, e questo sarebbe un primo fondamentale passo nella direzione di un cambiamento rivoluzionario socio-culturale in senso antispecista.

Con ciò intendiamo affermare che tutti gli animali (compresi gli umani) dovrebbero avere pari libertà e pari possibilità di vivere una vita degna e piena, ciascuno con le proprie specificità a prescindere dalle capacità. Gli animali non umani non sono come noi, solo “altro” da noi, non fanno parte della nostra società, ed è proprio questa diversità, che ora è la loro condanna a morte, che dovrebbe essere rispettata.

In conclusione speriamo vivamente che il nostro messaggio venga compreso e discusso seriamente e non per proclami, cerchiamo un dibattito e un confronto. Ci spiace che lei adombri “punizioni” a norma di legge, perché non è il Codice Penale a essere chiamato in causa, ma la coscienza delle persone. Non riteniamo che leggi o regolamenti, imposizioni e punizioni possano cambiare la situazione, perché servirebbero solo a reiterare la verticalità e l’oppressione di una società ingiusta a cui ci opponiamo.

Non dovrebbe servire una legge che ci costringa al rispetto i bambini, come non dovrebbe servire una legge che ci impone di rispettare gli animali non umani e in generale i più deboli, semplicemente lo si dovrebbe fare perché è la nostra coscienza a dirci che è giusto.

Saluti antispecisti,
Adriano Fragano

venerdì 8 marzo 2013

L'ipocrisia della censura specista.



Come temevamo, l'ipocrisia ha vinto. 
Ancora una volta.

Il cartellone "chi mangi oggi" è stato censurato. 
Oscurato.

Le motivazioni sono rintracciabili nel provvedimento ingiuntivo con cui l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha ingiunto "alle parti di desistere dalla diffusione di detta pubblicità, su ogni mezzo."

Il cartellone sarebbe in aperto contrasto con gli artt. 9, 10 e 46 del codice di autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Nel dettaglio, l'art. 9 rubricato < Violenza, volgarità, indecenza> stabilisce che : "la comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti."

Mentre, l'art. 10 rubricato <Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona> sancisce che:
"la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose. Essa deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione".
 
Infine, l'art. 46 rubricato <Appelli al pubblico> afferma che:  "è soggetto alle norme del presente Codice qualunque messaggio volto a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecita, direttamente o indirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di carattere sociale.
Tali messaggi devono riportare l'identità dell'autore e del beneficiario della richiesta, nonché l'obiettivo sociale che si intende raggiungere.
I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.
Per contro i messaggi non devono:
  1. sfruttare indebitamente la miseria umana nuocendo alla dignità della persona, né ricorrere a richiami scioccanti tali da ingenerare ingiustificatamente allarmismi, sentimenti di paura o di grave turbamento;
  2. colpevolizzare o addossare responsabilità a coloro che non intendano aderire all'appello;
  3. presentare in modo esagerato il grado o la natura del problema sociale per il quale l'appello viene rivolto;
  4. sovrastimare lo specifico o potenziale valore del contributo all'iniziativa;
  5. sollecitare i minori ad offerte di denaro.
Le presenti disposizioni si applicano anche alla comunicazione commerciale che contenga riferimenti a cause sociali." 
 
Ebbene, l'organo di controllo ritiene che "il messaggio in oggetto, adottando una comunicazione scioccante, sfrutti in senso inopportuno il senso di colpa dei destinatari e li colpevolizzi in aperto contrasto con l'art. 46 del codice".

Ma v'è di più.  "La comunicazione, veicolando un perentorio giudizio di condanna, oltre ad apparire suscettibile di ledere le diverse opinioni che i cittadini possono avere sul tema in questione, instaura un'impropria equiparazione tra la persona umana e l'animale, in aperto contrasto con il dettato e lo spirito dell'art.10 del Codice. Il messaggio, infine, attraverso il suggestivo richiamo allo smembramento del corpo umano, contiene un'ingiustificata rappresentazione di violenza che si pone in contrasto con l'art. 9 del codice."

Se ieri con l'intervento del Garante dell'infanzia di parlava di diritti fondamentali e di altre fantomatiche lesioni di diritti della persona, oggi almeno, si ammette che il problema è un altro:
il senso di colpa che si instilla nei destinatari! 

Senso di colpa ritenuto "inopportuno".

Il messaggio lederebbe le diverse opinioni  che i cittadini possono avere sul tema.

Ma quali opinioni? 
Di che parliamo?

La realtà è una soltanto. 

Mangiare un animale vuol dire mangiare qualcuno, non qualcosa.

E' molto più scioccante, inopportuno e violento equiparare un animale ad una cosa, un prodotto.

Perchè questa non è la realtà.

Gli animali sono esseri senzienti. 

Soffrono e urlano il loro dolore. 

Fingere di non sentirlo e non vederlo è violenza.

Resta il fatto che tali - a mio avviso surreali - motivazioni sono state ritenute così rigorose e stringenti dalla CBS Outdoors di Milano (società da cui dipende la Semar s.a.s. ,la ditta incaricata dell'affissione) da ordinare l'immediata rimozione del cartellone!

Tutto ciò, malgrado la decisione dell'Associazione D’Idee Onlus che - stando a quanto si legge nel web - si sarebbe tempestivamente attivata per far pervenire alla ditta in questione una diffida “a dare corretta esecuzione al mandato commerciale”! 

In pratica, diffidandola a mantener fede agli accordi contrattuali e, dunque, a non rimuovere il cartellone della discordia! 

Nella conferenza stampa l'associazione antispecista di Grosseto conferma: «sarà nostra prerogativa attivarci con misure legali contro la decisione della ditta Semar nel caso in cui quest’ultima non dia corretta esecuzione del contratto stipulato. Rimaniamo comunque soddisfatti che in soltanto 9 giorni di permanenza del poster sull’impianto grossetano abbiamo conseguito un enorme riscontro».

A noi non resta che continuare a seguire la vicenda legale, nella speranza che la verità possa finalmente trionfare!

L'auspicio è quello di vedere presto l'Italia intera tappezzata da cartelloni in cui un agnellino - come è vero e giusto - sia equiparato ad un neonato e non più (mai più) ad una pietanza che accompagna  patate o  funghi nei nostri ipocriti e sanguinosi banchetti.





sabato 2 marzo 2013

Il senso dell' "osceno" specista e antispecista!



Per noi antispecisti questo è uno dei periodi dell'anno più drammatici e strazianti...la strage degli innocenti è alle porte!
E il senso di impotenza che ci attanaglia è motivo di angoscia e incubi notturni!

Tra poche settimane migliaia e migliaia di cuccioli di poco più di un mese verranno strappati alle loro madri per essere trasportati, terrorizzati, nei luoghi scelti per la loro morte. 
Sgozzati e lasciati agonizzanti e sanguinanti a testa in giù...

E' agghiacciante capirlo e non poter far nulla per impedirlo!

Per quanto siano in molti a parlare di un considerevole calo delle vendite...milioni di agnelli saranno sacrificati anche questa Paqua...
sacrificati in nome di una becera tradizione o, peggio ancora, di un Dio misericordioso....
sacrificati per festeggiare una rinascita, per festeggiare la pace...

E' raccapricciante!
E ancor di più lo è vedere il rifiuto delle persone ad accettare questa realtà.
Non vogliono vedere. Non vogliono sapere. 
E se osi parlare, se osi provare a spostare di qualche millimetro la tenda degli orrori...
oltre alle offese (scopro che saremo diventati anche una pericolosa setta!) puoi anche incappare in una bella denuncia!

E' emblematico il caso dei cartelloni pubblicitari "Chi mangi oggi?"



Un bambolotto di plastica incellofanato ha scatenato le ire dei benpensanti toscani, giungendo addirittura a far saltare dalla sedia il garante dei diritti dei minori!
Pare, infatti, che sia scattata (o stia per scattare) una denuncia da parte del garante dei minori della Toscana, tale Grazia Sestini, la quale avrebbe annunciato di voler segnalere alla procura della Repubblica di Grosseto il manifesto choc!
La segnalazione, a quanto leggo, servirà a valutare se «esistono gli estremi per un'azione sulla base dell'art. 528 del codice penale e dell'art. 15 della legge sulla stampa (pubblicazioni a contenuto impressionante o raccapricciante)». 
 
Secondo la Sestini ci troveremmo addirittura dinanzi ad una palese violazione dei diritti umani :"in presenza di una palese violazione di principi fondamentali e pur in assenza di una legge che limiti e punisca campagne di questo tipo, non possiamo accettare che atti così gravi rimangano totalmente impuniti". 

Francamente resto basita. 

Tutto questo scalpore per un bambolotto?

Andare a scomodare i diritti umani per un manifesto contenente una bambola?
Quale sarebbe il contenuto raccapricciante?
Dov' è l'oscenità?

E allora i corpi VERI di milioni di animali sanguinanti appesi nelle nostre macellerie?
I banchi di carne nei supermercati in cui trovi questo genere di spettacoli indegni?
O questo?
E le pescherie in cui addirittura, in periodi pre natalizi, trovi pesci agonizzanti nelle vasche della vergogna?
E i ristoranti che propinano il quotidiano strazio delle aragoste?
E le immagini disgustose dei poveri corpi di maiali costretti anche dopo la morte ad essere derisi dall'uomo, con un limone in bocca, quali simboli di che cosa?
...e potrei continuare per ore...

Tutto questo orrore, non sucita scalpore?
Tutto questo non è raccapricciante?

Sono straconvinta che la Sestini non si scandalizza per tutto questo, nè tantomeno per la strage di milioni di agnelli che diventeranno cibo per i VOSTRI figli!

Sono incinta e sono spaventata!
Si, mi spaventa, mi spaventa da morire la crudele ipocrisia che si cela dietro queste vicende!

E sono stanca di dover sopportare accuse, offese o rischi di denunce per voler rivendicare il diritto a dire la verità!

Voglio che mio figlio nasca e cresca in un mondo senza crudeltà e senza ipocrisia.
Voglio che sappia e conosca il dolore e la sofferenza infinita che si celano dietro una fetta di salame o di mortadella.
Voglio che senta raccapriccio,
 e orrore, 
e sdegno 
per le stragi silenziose che la razza umana perpetra da secoli impunemente a danno dei più deboli, dei più indifesi.

Non voglio che il suo sguardo, il suo gusto, il suo olfatto si abituino al sangue e alla prevaricazione.
Non voglio che si assuefaccia ad una società specista e meschina che si scandalizza per un pò di plastica e non per migliaia di animali uccisi e appesi a ganci insanguinati ad ogni angolo delle nostre città!
Il mio senso dell'osceno, probabilmente, è differente da quello della maggioranza delle persone...ma non per questo non merita di essere considerato!
La mia lotta, se possibile, diventerà ancora più determinata.
 
Sul sito di agireora, troverete tutte le indicazioni per organizzare un banchetto, un volantinaggio o qualunque altra cosa per "UNA PASQUA DI PACE"!

Qui, il link alle proposte dello scorso anno per un menù di pace!
Qui, infine, una nuova proposta per il vostro pranzo pasquale!
 
Buona Pasqua a chi non si macchierà le mani del suo sangue!