“Avvocati Randagi” è il sogno di un diritto, finalmente, al servizio degli ultimi tra gli ultimi.
La legge a beneficio di chi non può difendersi.
Di chi non può ribellarsi, né urlare contro le ingiustizie.
“AVVOCATI RANDAGI”... PER UNA GIUSTIZIA SENZA PADRONI!
"La rivoluzione antispecista è la rivoluzione del terzo millennio e riassume tutte le rivoluzioni degli ultimi secoli. Le riassume e le ricomprende tutte perché contesta non specifiche discriminazioni, di genere, di razza, di posizione sociale ed economica, di età, ma l'idea stessa della discriminazione, ed estende il rifiuto delle discriminazioni a tutti gli esseri senzienti. Ammettere una ragione qualsiasi per discriminare pone a rischio qualsiasi pretesa antidiscriminatoria". V.POCAR
Come già ampiamente anticipato, la Regione Piemonte ha cancellato il referendum regionale, fissato per il 3 giugno. Malgrado l'iter ventennale del referendum, malgrado le proteste, la Regione ha, infatti, portato a termine il suo piano liberticida!
Ma il popolo non ci sta e il 3 giugno scenderà in piazza per far sentire la sua voce!
L'APPUNTAMENTO E' PER IL 3 GIUGNO ALLE ORE 15.30 A TORINO, IN CORSO BOLZANO, 30
a 100 metri da Porta Susa!
Qui le informazioni utili per raggiungere il concentramento!
Come si legge nel comunicato del comitato: "oggi, con la scusa della crisi
economica, hanno cancellato una legge per impedire il Referendum sulla
caccia. Domani, seguendo la stessa logica perversa, possono cancellare
il diritto di voto !"
E', dunque, importante partecipare, perchè non è solo una battaglia antispecista...ma è una battaglia per la democrazia!
Qui troverete la ricostruzione di tutto il vergognoso iter del referendum...20 anni di battaglie legali, a colpi di ricorsi, sentenze e soprusi della politica!
Qui le informazioni per partecipare alla manifestazione!
Come sempre, informiamoci per informare! Diffondiamo la conoscenza, partecipiamo...agiamo! Grazie!
Ecco il video del convegno antispecista svoltosi alla facoltà di giurisprudenza dell'università Federico II di Napoli il 16 maggio scorso e organizzato dall'associazione studentesca "Giovani-menti"!
Sono intervenuti: - Luigi Lombardi Vallauri, filosofo, scrittore, professore di Filosofia del Diritto presso l’Università di Firenze;
(il suo intervento inizia al minuto 51.20 circa del video)
ATTENZIONE:
per i più sensibili...al minuto 4.18 viene proiettato un video relativo agli allevamneti intensivi!
Il video termina al minuto 17.51!
Con l'occasione - per chi fosse interessato - vi informo della recentissima uscita del trattato di Biodiritto " La questione animale"!
Come potrete verificare, sfogliando l'indice, tra gli autori c'è anche il grandissimo prof. Vallauri, oltre al prof. Pocar e a tantissimi altri eminenti studiosi!
Ieri ho conosciuto delle giovani studentesse di biologia, giustamente preoccupate
per il loro futuro di ricercatrici animaliste!
La domanda che si sono poste - e mi hanno posto - è stata, in sostanza: carriera o principi?
Pensavano si trattasse di out-out: o accetto di effettuare esperimenti sugli animali oppure rinuncio al mio futuro da ricercatrice!
Evidentemente, non conoscevano la legge sull'obiezione di coscienza (la n. 413 del 1993) il che mi è parso abbastanza grave, tenuto conto che l'art. 3 comma 5 della legge in questione recita: "tutte le strutture pubbliche e private legittimate a svolgere
sperimentazione animale hanno l'obbligo di rendere noto a tutti i
lavoratori e agli studenti il loro diritto ad esercitare l'obiezione di
coscienza alla sperimentazione animale. Le strutture stesse hanno
inoltre l'obbligo di predisporre un modulo per la dichiarazione di
coscienza alla sperimentazione animale a norma della presente legge".
L'art. 4 comma 3 aggiunge : "le segreterie di facoltà assicurano la massima pubblicità del diritto all'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale"!
Tale pubblicità, a quanto pare, difetta!
Almeno nell'Università frequentata dalle mie amiche studentesse!
Eppure, per chi ama gli animali, e allo stesso tempo crede nella ricerca, sarebbe così importante sapere che la legge si preoccupa di tutelare e garantire il rispetto di entrambe le esigenze.
L'art. 1 della legge 413, infatti, dispone che: " i cittadini che [...] si
oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi, possono dichiarare
la propria obiezione di coscienza ad ogni atto connesso con la
sperimentazione animale".
Quanto, in riferimento, nello specifico, agli studenti universitari, l'art. 3 comma 2 prosegue: "gli studenti universitari dichiarano la propria obiezione di coscienza
al docente del corso, nel cui ambito si possono svolgere attività o
interventi di sperimentazione animale, al momento dell'inizio dello
stesso".
Diffondiamo questa conoscenza!
Quanti più giovani ricercatori sapranno di avere questa alternativa, tanti più saranno gli obiettori...e di conseguenza diminuirà il numero degli animali vittime indifese di inutili esperimenti!
E' di poche ora fa il comunicato della Lav in cui si festeggia un'altra vittoria del fronte antispecista!
Questa volta, la decisione viene dal Tribunale penale
di Fermo: la sentenza è la n. 37 del 2 febbraio 2012.
Con tale provvedimento, la Corte marchigiana ha condannato per violazione dell’art 544 ter c.p. (maltrattamento di animali),
il titolare di un allevamento intensivo di galline ovaiole
perché, detenendo le galline
in condizioni di
sovrappopolamento insopportabili, tali da comportare una lesione del
benessere delle stesse, ha causato loro inutili sofferenze.
Il
colpevole è stato condannato ad una multa di 5 mila euro e alla
sospensione dell'attività di allevamento per la durata di 3 mesi, con
sentenza divenuta irrevocabile.
La sentenza è importante sotto vari aspetti:
in primis perchè ribadisce l'orientamento ormai pacifico in giurisprudenza, in forza del quale tutti gli animali possono essere vittime del delitto di maltrattamento di cui all’art 544 ter c.p., in quanto, come recentemente ribadito da Cass. pen. III sez. n.11606/2012: ‘‘l'articolo 19ter disp. coord. c.p. non esclude in ogni caso l'applicabilità delle disposizioni del Titolo IX-bis del Libro Secondo del codice penale all'attività circense ed alle altre attività menzionate, ma esclusivamente a quelle svolte nel rispetto delle normative speciali che espressamente le disciplinano”;
in secondo luogo, perchè riconosce ancora una volta il ruolo delle associazioni rappresentative degli interessi lesi dal reato ex art 91 c.p.p.;
infine, perchè evidenzia, da un angolo visuale molto chiaro, la necessità di una confisca preventiva degli animali maltrattati. In effetti, il Tribunale - nel caso de quo - nega tale pena accessoria - pur obbligatoria ex art 544 sexies I comma - in quanto, in base al frequente avvicendamento dovuto al ciclo di vita degli animali, la misura non avrebbe avuto ad oggetto le galline maltrattate.E' evidente che in molti casi - tra cui appunto questo - una confisca successiva non avrebbe e non ha alcun senso!
La situazione delle galline in Italia è vergognosa!
Oltre il 70% delle galline italiane vive in gabbie anguste e talmente piccole da non poter neppure aprire le proprie ali!
La ragione di tale barbara realtà? Ovviamente, le esigenze di produzione!
Quale sia la sorte dei pulcini maschi (che non deponendo...non servono!), poi, è davvero agghiacciante!
Per avere maggiori info, in modo giocoso, ma comunque efficace...
per scoprire come aiutare le galline a ritrovare la libertà...
Ecco i 37 emendamenti all'ormai famosissimo art. 14 ossia l'articolo che, nel testo votato alla
Camera, recepisce con restrizioni la vergognosadirettiva europea 63/2010
sull'utilizzo degli animali a fini scientifici.
L'approvazione dell'art. 14, così come uscito da Montecitorio, porterebbe de plano alla chiusura di Green Hill, mentre l'approvazione di alcuni degli emendamenti presentati in Commissione il 16 maggio, renderebbero sempre più lontano questo traguardo di civiltà.
La
commissione XIV del Senato comincerà a votare il testo della comunitaria
a partire dal 6 giugno.
Al solito, vi invito a leggere i testi, ad informarvi e ad informare, perchè la partecipazione alle varie manifestazioni, presidi o cortei che si svolgeranno nelle prossime settimane, ha senso solo se si è a conoscenza dell'effettiva situazione!
E' urgente che la mobilitazione ci sia ORA e sia una mobilitazione pacifica e di massa perchè ADESSO abbiamo l'opportunità di cambiare le cose...
i nostri rappresentanti in Parlamento devono capire che la maggioranza degli italiani non nè può più di inutili barbarie!
Grazie!
Art. 14
14.1
IGNAZIO MARINO
Sopprimere l'articolo.
14.2
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, lettera b), sostituire le parole: «scimmie antropomorfe» con le seguenti: «primati non umani».
14.3
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, lettera b), sopprimere le parole: «antropomorfe».
14.4
PEDICA, BUGNANO, BELISARIO
Al comma 1, lettera b), sopprimere le parole da: «a meno che non risulti», fino alla fine del periodo.
14.5
GIOVANARDI
Al comma 1, la lettera c), è soppressa.
14.6
D'AMBROSIO LETTIERI, MORRA, BIANCONI, CALABRÒ
Al comma 1, sopprimere la lettera c).
14.7
CASTRO
Al comma 1, sopprimere la lettera c).
14.8
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER, FANTETTI
Al comma 1, lettera c), dopo la parola: «l'allevamento» aggiungere le seguenti: «e la vendita».
14.9
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER, FANTETTI
Al comma 1, lettera c), dopo la parola: «l'allevamento» aggiungere la seguente: «e la fornitura».
14.10
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER, FANTETTI
Al
comma 1, lettera c), dopo la parola: «l'allevamento» aggiungere le
seguenti: «l'esportazione, la movimentazione, la detenzione, il
commercio e la vendita».
14.11
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, lettera c), sopprimere le parole: «di cui alla lettera b)».
14.12
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER, FANTETTI
Al comma 1, lettera c), sopprimere le parole: «di cui alla lettera b)».
14.13
PEDICA, BUGNANO, BELISARIO
Sostituire la lettera e) con la seguente:
«e)
vietare l'utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di
esercitazioni didattiche, ricerche su sostanze d'abuso, uso di sostanze
per fini bellici».
14.14
GIOVANARDI
Al comma 1, la lettera e) è sostituta dalla seguente:
«e) vietare l'utilizzo degli animali per esperimenti bellici».
14.15
PEDICA, BUGNANO, BELISARIO
Al comma 1, lettera e), sopprimere le parole da: «ad eccezione dell'alta formazione dei medici e dei veterinari».
14.16
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, lettera e), sopprimere le parole: «, ad eccezione dell'alta formazione dei medici e dei veterinari».
14.17
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al
comma 1, lettera e), sostituire le parole: «ad eccezione dell'alta
formazione dei medici e dei veterinari» con le seguenti: «xenotrapianti,
ricerche su sostanze d'abuso».
14.18
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al
comma 1, lettera e), sostituire le parole: «ad eccezione dell'alta
formazione dei medici e dei veterinari» con le seguenti: «ricerche su
sostanze d'abuso».
14.19
ALBERTO FILIPPI, FANTETTI
Al comma 1, lettera e), dopo la parola: «formazione» inserire le seguenti: «specialistica postuniversitaria».
14.20
GIOVANARDI
Al
comma 1, alla lettera f), dopo le parole: «all'animale», aggiungere le
parole: «con l'esclusione dei casi nei quali tali prove sperimentali
risultino obbligatorie sulla base delle legislazioni o di farmacopee
nazionali ed internazionali».
14.21
D'AMBROSIO LETTIERI, SACCOMANNO, MORRA, BIANCONI, CALABRÒ
Al
comma 1, lettera f), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «a meno
che non risulti obbligatorio in base a legislazioni o farmacopee
nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla
salute dell'uomo o delle specie coinvolte».
14.22
CASTRO
Al
comma 1, lettera f), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «a meno
che non risulti obbligatorio in base a legislazioni o farmacopee
nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla
salute dell'uomo o delle specie coinvolte;».
14.23
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al
comma 1, lettera g), aggiungere, in fine, le parole: «Le sanzioni
comminate devono essere impiegate per le finalità di protezione,
recupero e riabilitazione degli animali utilizzti a fini scientifici,
attraverso l'istituzione di un'apposita voce di capitolo del Ministero
della salute».
14.24
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER
Al
comma 1, leggera g), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «Le
sanzioni comminate devono essere impiegate per le finalità di
protezione, recupero e riabilitazione degli animali utilizzati a fini
scientifici».
14.25
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER
Al comma 1, dopo la lettera g), inserire le seguenti:
«g-bis)
prevedere la predisposizione, da parte del Ministero della salute, di
una banca dati telematica per la raccolta di tutti i dati relativi
all'utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o
tecnologici e ai metodi alternativi. All'onere derivante dall'attuazione
della presente lettera si provvede mediante il contributo di 1,00 euro
da ciascun stabulario per ogni animale utilizzato;
g-ter) assicurare
un sistema ispettivo, adeguatamente documentato e verificabile, al fine
di promuovere la trasparenza, che garantisca il benessere degli animali
da laboratorio, stabilendo un minimo annuale per stabulario di due
ispezioni, senza preavviso, e l'obbligo di erogare in modo forfettario
al Ministero della salute un importo annuo parametrato sul costo medio
di quattro ispezioni. Tale costo forfettario sarà indicato dal Ministero
della salute».
14.26
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER
Al comma 1, dopo la lettera g), inserire la seguente:
«g-bis)
prevedere la predisposizione, da parte del Ministero della salute, di
una banca dati telematica per la raccolta di tutti i dati relativi
all'utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o
tecnologici e ai metodi alternativi. All'onere derivante dall'attuazione
della presente lettera si provvede mediante il contributo di 1,00 euro
da ciascun stabulario per ogni animale utilizzato».
14.27
ALBERTO FILIPPI, CASTIGLIONE, FLERES, POLI BORTONE, PALMIZIO, PINZGER
Al comma 1, dopo la lettera g), inserire la seguente:
«g-bis)
assicurare un sistema ispettivo, adeguatamente documentato e
verificabile, al fine di promuovere la trasparenza, che garantisca il
benessere degli animali da laboratorio, stabilendo un minimo annuale per
stabulario di due ispezioni, senza preavviso, e l'obbligo di erogare in
modo forfettario al Ministero della salute un importo annuo parametrato
sul costo medio di quattro ispezioni. Tale costo forfettario sarà
indicato dal Ministero della salute».
14.28
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
«h)
assicurare un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli
animali da laboratorio, adeguatamente documentato e verificabile, al
fine di promuovere la trasparenza, con un numero minimo di due ispezioni
all'anno di cui una effettuata senza preavviso. Tale ispezioni saranno
finanziate dall'adeguamento della quota già versata al Ministero della
salute da ogni stabilimento utilizzatore».
14.29
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
«i)
predisporre una banca dati telematica per la raccolta di tutti i dati
relativi all'utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o
tecnologici e dei metodi alternativi. Tale banca dati sarà finanziata
con l'adeguamento della quota già versata al Ministero della salute da
ogni stabilimento utilizzatore».
14.30
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
«l)
tenere fermo, senza eccezione alcuna, il divieto di utilizzare animali
randagi per la sperimentazione, di cui all'articolo 2, comma 3, della
legge 14 agosto 1991, n. 281, e all'articolo 3, commi 2 e 3, del decreto
legislativo 27 gennaio 1992, n. 116».
14.31
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, aggiungere la seguente lettera:
«m)
prevedere interventi fiscali volti a disincentivare l'utilizzo. di
animali a fini di sperimentazione ed incentivare i metodi alternativi
come previsto alla lettera a) del presente comma».
14.32
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
«n)
un animale che sia già stato usato in una o più procedure può essere
riutilizzato in nuove procedure solo se l'effettiva gravità delle
procedure precedenti era "lieve"».
14.33
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
«o) tutti i progetti che fanno uso di animali sono oggetto di valutazione retrospettiva».
14.34
CHIAROMONTE, AMATO, COLLI, PORETTI
Al comma 1, dopo la lettera g), aggiungere la seguente:
«p)
le condizioni di trasporto degli animali devono soddisfare le necessità
fisiche e comportamentali della specie in modo da evitare ed attenuare
qualsiasi forma di sofferenza per l'animale».
14.0.1
D'AMBROSIO LETTIERI, TOMASSINI, SACCOMANNO, MORRA, BIANCONI, CALABRÒ
Dopo l'articolo 14, aggiungere il seguente:
«Art. 14-bis.
(Principi
e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2011/62/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2011, che modifica la
direttiva 2001/83/CE, recante un codice comunitario relativo ai
medicinali per uso umano, al fine di impedire l'ingresso di medicinali
falsificati nella catena di fornitura legale)
1. Ai fini
dell'attuazione della direttiva 2011/62/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, dell'8 giugno 2011, che modifica la direttiva 2001l83/CE,
recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano, al
fine di impedire l'ingresso di medicinali falsificati nella catena di
fornitura legale, il Governo è tenuto a seguire, oltre ai principi e
criteri direttivi di cui all'articolo 2 della presente legge, in quanto
compatibili, anche i seguenti principi e criteri diretti vi:
a)
vietare la vendita on-line dei medicinali fino a quando non saranno
adottate dallo Stato italiano tute le iniziative necessarie a governare
la vendita on-line, tra cui anche l'attivazione reale e concreta del
sito web nazionale;
b) disporre l'assoluto divieto di vendita a distanza dei medicinali soggetti a prescrizione medica».
14.0.2
TOMASSINI, D'AMBROSIO LETTIERI, SACCOMANNO, MORRA, BIANCONI
Dopo l'articolo 14, inserire il seguente:
«Art. 14-bis.
(Principi
e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 201 0/53/UE del
Parlamento e del Consiglio, del 7 luglio 2010, relativa alle norme di
qualità e sicurezza degli organi umani destinati a trapianti)
1. Il
Governo è delegato ad adottare, entro il termine e con le modalità di
cui all'articolo 1 della presente legge, uno o più decreti legislativi
per l'attuazione della direttiva 2010/53/UE del Parlamento e del
Consiglio, del 7 luglio 2010, relativa alle norme di qualità e sicurezza
degli organi umani destinati ai trapianti, nel rispetto dei principi e
criteri direttivi generali di cui all'articolo 2 della presente legge
nonché, in quanto compatibili, dei seguenti principi e criteri direttivi
specifici:
a) disporre le modalità per l'espressione della dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti;
b)
prevedere modalità finalizzate a garantire il coordinamento della rete
nazionale dei trapianti anche con riguardo ai diversi livelli di
responsabilità nazionale, interregionale, regionale e locale nel limite
delle rispettive norme di finanziamento già esistenti;
c) coordinare
le disposizioni contenute nel decreto legislativo di recepimento della
direttiva di cui al presente articolo con le altre norme legislative
vigenti in materia di qualità e sicurezza degli organi umani destinati a
trapianti;
d) disporre, senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica, nel limite delle rispettive norme di finanziamento già
esistenti, la configurazione giuridica, la dotazione organica e la
struttura organizzativa del Centro nazionale trapianti e del Centro
nazionale sangue, garantendone l'autonomia funzionale, gestionale,
organizzativa e finanziaria anche in ragione delle funzioni
istituzionali attribuite ai medesimi Centri dalle disposizioni vigenti;
e)
prevedere che le linee di indirizzo e di programmazione del Centro
nazionale trapianti e del Centro nazionale sangue siano definiti dal
Ministro della salute, di intesa con la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome;
f)
demandare ad appositi accordi tra il Centro nazionale trapianti, il
Centro nazionale sangue e l'Istituto Superiore di sanità la
regolamentazione dell'utilizzo delle risorse strumentali dell'Istituto
già in uso dei medesimi Centri. Dall'attuazione della presente
disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica;
g) al Centro nazionale trapianti e al Centro
nazionale sangue si applicano le disposizioni di cui all'articolo 1,
comma 188 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. al Centro nazionale
sangue si applicano le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 308
della legge 24 dicembre 2007, n. 244».
14.0.3
PIGNEDOLI, MARINARO,
ADAMO, ANDRIA, ANTEZZA, BERTUZZI, DEL VECCHIO, FONTANA, MAURO MARIA
MARINO, MONGIELLO, PEGORER, PERTOLDI, RANDAZZO, SIRCANA, SOLIANI,
TOMASELLI
Dopo l'articolo 14, inserire il seguente:
«Art. 14-bis.
(Modifica dell'articolo 8-quinquies della legge 7 febbraio 1992, n. 150)
1.
Al fine di dare piena attuazione al regolamento (CE) n. 338/97,
all'articolo 8-quinquies della legge 7 febbraio 1992, n. 150, dopo il
comma 3-quinquies è aggiunto il seguente:
"3-sexies. I proventi delle
sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla presente legge sono
riassegnati, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, al
programma 'Tutela e conservazione della fauna e della flora e
salvaguardia della biodiversità', afferente la missione 'Sviluppo
sostenibile' dello stato di previsione della spesa del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali, per il miglioramento
dell'efficacia e dell'efficienza delle attività di cui ai commi da 3-bis
a 3-quinquies del presente articolo, svolte in attuazione del
regolamento (CE) n. 338/97 in materia di protezione delle specie di
flora e fauna mediante il controllo del loro commercio. Il Ministero
dell'economia e delle finanze è autorizzato ad portare le occorrenti
variazioni di bilancio"».
Qui sotto troverete il testo sbobinato dell'intervista sulla vivisezione fatta ai dott. ri Cagno, Fedi e Terrile.
Troverete tutte le ragioni etiche e scientifiche per esser contro questa pratica vergognosa, spiegate magnificamente da tre esperti!
Lo scopo è quello di rendere più agevole, più scorrevole l'ascolto di un'intervista che dura quasi un'ora!
E' importante ascoltarla...è importante informarsi sulle ragioni che si celano dietro ogni decisione politica!
Le nostre scelte hanno un senso solo se prese consapevolmente!
Leggendo e ascoltando capirete il perchè di questa barbara campagna pro vivisezione, che negli ultimi mesi si sta diffondendo sui media e quali sono gli interessi sottesi a queste prese di posizione!
Potrete rafforzare le argomentazioni a favore dell'antivivisezione, potrete smantellare le false giustificazioni che i vivisezionisti continuano a propinarci!
Poterete convincere più persone ad accompagnarvi alla manifestazione nazionale del 16 giugno a Roma!
Ma ciò che più conta è che potrete aiutare gli animali utilizzando argomenti e ragioni ineccepibili che serviranno ad aprire gli occhi, la mente e i cuori delle persone!
Informiamci per informare!
Perchè non esiste democrazia senza conoscenza!
Grazie!
Intervista sulla
vivisezione.
La vivisezione un argomento spesso trattato. Il che, forse è
dovuto a quello che sta avvenendo a pochi chilometri da noi, a Montichiari in
provincia di Brescia dove continua la protesta, il presidio per tentare di far
chiudere quello che è Green Hill, un allevamento di cani di razza beagle, cani
destinati alla vivisezione che verranno venduti poi in Europa e in tutto il
mondo ai laboratori di sperimentazione.
Vogliamo, quindi, cercare di capire quali sono gli aspetti
scientifici ed etici della lotta antivivisezionista. Gli effetti dell’eventuale
abolizione della vivisezione e anche la possibilità di derogare alla
legislazione europea a livello nazionale e per parlare di questo abbiamo scelto
di ospitare dei personaggi illustri in questo campo, che vado subito a
presentarvi.
Sono il dott.Stefano Cagno, laureato in medicina e
chirurgia, attualmente dirigente medico e psichiatria, presso il centro
psicosociale di Vimercate e responsabile del centro diurno la casa di
bernareggio . Il dott. Cagno si occupa di tematiche ambientaliste da l 1982, è
un attivista della lega antivivisezionista la LEAL e, tra gli altri, è anche
membro di Equivita, Medici
Internazionali , nonché autore di numerose pubblicazioni.
Abbiamo, poi, il dott.
Bruno Fedi animalista dal 1974, laureato in medicina e chirurgia,
professore di urologia, vegano, tra i primi fondatori delle liste verdi
nazionali , autore di diversi libri che trattano di ecologia, animalismo e
bioetica, una tra le prime persone a considerare l’animalismo come un aspetto
della nuova società, ancora da costruire, trasformandolo in fatto scientifico e
sociale.
E, poi, al centro,
abbiamo ildott.Massimo Terrile,
laureato in economia, del Movimento Antispecista, di cui, anche il prof. Fedi
fa parte.
Dal minuto 2.36 inizia l’intervista al dott. Fedi a cui
viene chiesto:
D. Che cos’è la vivisezione e soprattutto a quando risale la
lotta antivivisezionista?
R. La vivisezione è il complesso
delle procedure – si chiamano così gli esperimenti – su animali, compiute
generalmente con estrema crudeltà, sicuramente non nell’interesse degli stessi
animali, e, certamente, non con il loro consenso, nell’illusione di ricavarne
dei dati utili per la specie umana. Da questa definizione che io ho dato, si
evince che la vivisezione non è costituita dalle sole procedure cruente, cioè
chiruirgiche. Anche la determinazione del dosaggio di una certa sostanza o
farmaco è vivisezione. Anche certi esperimenti di deprivazione, per esempio,
animali tenuti senza luce, oppure allontanati precocementedai genitori, oppure degli esperimenti
motori, per esempio animali che vengono costretti a correre su delle ruote
girevoli, fino alla morte, fino a poter determinare quale sia lo sforzo massimo
e l’accumulo massimo di acido lattico nei muscoli di questi animali. Anche
questi esperimenti, essendo crudeli, essendo fatti non nell’interesse degli
animlai e con l’illusione di ricavarne dei risultati utili per la specie umana,
sono vivisezione.
D. Quando ha iniziato a prendere piede la coscienza di una
lotta contro questa pratica?
R. La coscienza della crudeltà
dell’uomo contro gli animali è antichissima, risale a Budda. Risale al Gran re
indiano nel 200 circa a.C. Risale a Ovidio, a Lucrezio, a Leonardo nel
Medioevo, per dire solo i più illustri. Ma nell’epoca nostra, una svolta
fondamentale con la pubblicazione del libro di Hans Ruesch nel 1973-74
“Imperatrice nuda” con lui c’è stata l’acquisizione
di una nuova coscienza della crudeltà, della inutilità di questi esperimenti.
Successivamente altri hanno sviluppato il pensiero che Ruesch aveva resuscitato
perché antico. Per esempio, il prof. Croce e subito dopo Croce, io stesso, e
poi tanti altri, Canino, il dott. Cagno e tanti altri personaggi e non possono
essere citati tutti. La prof.ssa Battaglia, la prof.ssa Castiglione, la
prof.ssa Carmen Dell’Aversano…tanti personaggi sono intervenuti in questo
campo. Direi che la svolta fondamentale è avvenuta allora, perché siamo passati
da un antivivisezionismo che era completamente basato su considerazioni
pietistiche a delle considerazioni, prima logiche ed economiche (Ruesch), poi
mediche (Croce), poi genetiche e di altro tipo (quelle mie) e, successivamente,
tutti gli altri hanno sviluppato certi particolari settori. Io, personalmente,
ho sviluppato particolarmente l’aspetto genetico e sociale della vivisezione,
perché la vivisezione ha questi effetti nella società. Per esempio, per
considerarne uno banale: tutti gli assistenti universitari vengono dirottati
nelle branche chirurgiche verso la vivisezione, quando non vengono spinti verso
un’attività chirurgica sull’uomo nella sala operatoria dal direttore della
scuola. Serve, cioè,. Ad allontanare gli assistenti –diciamo così- di seconda
fascia dal tavolo operatorio. Chi può sapere queste cose se non chi è stato
anni ed anni nelle sale operatorie? Ma la persona comune non può saperlo. Un
altro aspetto sociale della vivisezione è la farmacodipendenza da cui si cerca
di indirizzare la società. La nostra società non è solo spesse volte tossico dipendente,
ma è quasi sempre farmaco dipendente. Noi abbiamo delle persone che prendono
una pillola per svegliarsi, una pillola per essere efficienti, una per avere
appetito, una per digerire, un’altra per addormentarsi, una per fare l’amore.
Anzi, per questo settore ce ne sono parecchie, per cui diventa un’intera
società della pillola che è farmaco dipendente. E tutto dipende dalla spinta,
fortissima, iniziale della sperimentazione sugli animali.
D. Ecco, possiamo anche a
snocciolare qualche dato perché secondo delle stime ufficiali in Italia ogni
anno sono più di un milione gli animali che vengono sottoposti a vivisezione,
in Gran Bretagna sono circa 3 milioni e negli Stati Uniti sono oltre 20 milioni
e complessivamente nel mondo dai 300 milioni ai 400 milioni. Però, a fronte di
questi numeri, dott. Cagno, vorrei chiedere a lei quali sono i principali test
che vengono effettuati sugli animali al fine di sperimentare nuove sostanze che
non sono solo farmaci, ma anche cosmetici, ecc.
R. Tendenzialmente, se partiamo
dal settore dei farmaci, la sperimentazione cerca o dovrebbe cercare di dare
due tipi di risposte: se la nuova sostanza è terapeutica, cioè in grado di
curare e se una certa sostanza è sicura. Cioè, io dovrei riuscire a
sintetizzare delle nuove molecole che sono in grado di curare senza provocare
danni agli esseri umani. Per fare questo, si sperimenta sugli animali,
utilizzando molti test differenti che è difficile sintetizzare bene. Però
diciamo che nel campo della tossicologia si somministrano delle dosi della
sostanza in fase sperimentale )un tempo si utilizzava un test che si chiamava
ld50 cioè dose letale 50, cioè si davano dosi crescenti di quella sostanza,
fino ad ottenere per avvelenamento la morte del 50 % degli animali. Ora non si
utilizza più questo test con questo criterio, ma si utilizza un test che si
chiama Fix dose (?) cioè si decide un certa dose- che di solito è abbastanza
elevata -e la si da un certo numero di animali e si vede quanti muoiono e
quanti sopravvivono. Già questo mi lascia molto perplesso perché io carico gli
animali di un dosaggio che non dovrebbe essere utilizzato dagli esseri umani.
Oltretutto, qualunque sostanza è tossica se la somministro in grande quantità:
l’acqua è tossica se la do in grande quantità, tant’è che la gente muore per
annegamento. Gli altri test , invece, riguardano l’efficacia della nuova
sostanza. Per far questo si prendono degli animali, perfettamente sani, di
solito giovani e gli si induce artificialmente la malattia. Quindi gli si
innestano le cellule tumorali sotto cute, si entra nel cervello e si chiude una
certa arteria per provocare un ictus, si spaccano gli arti di animali che non
hanno nessuna frattura, si ustionano i maiali con la fiamma ossidrica e tante
amenità del genere. A questo punto l’animaleche si è ”ammalato” di quella malattia, ma che in realtàè una roba totalmente differente da quella
stessa malattia che è negli esseri umani. A questo punto all’animale viene data
la sostanzao si prova l’intervento
chirurgico o il tipo di rimedio per curarlo. Mi sembra evidente che nell’uno o
nell’altro caso, l’animale -al di la del fatto che è una specie differente
dalla nostra, per cui reagisce in maniera differente dalla nostra- l’abbiamo
messo in condizioni che sono profondamente differenti da quelle che si
verificano nella nostra specie spontaneamente.
D. credo che anche la
predisposizione genetica, dal punto di vista umano possa giocare un ruolo
importante in questi animali che, invece, sono sani, o no?
R. La predisposizione genetica,
gioca naturalmente un ruolo fondamentale. Io ricordo sempre che i vivisettori
di solito sbandierano sempre il fatto che ad esempio con i roditori noi
condividiamo il 95 % del dna, ma quel 5% fa la differenza con un roditore.
Anche da un punto di vista evolutivo, è chiaro che la base è comune, ma poi la
differenziazione fa delle specie animali completamente differenti.I roditori vivono 2 o 3 anni e noi studiamo
le patologie crojniche e degenerative, noi studiamo l’Alzaimer , il parkinson,
il cancro…noi studiamo tutte queste malattie che hanno bisogno di decenni per
svilupparsi nella nostra specie in animali che muoiono dopo due o tre anni.
Cosa possiamo capire non si sa e, infatti, per esempio negli studi sul cancro è
assolutamente dimostrato – lo dice perfino il prof. Veronesi – non si è
ottenuto nulla dagli esperimenti sugli animali.
D. Prof. Fedi tornerei da lei
perché vorrei che ci spiegasse quali sono i principali argomenti della lotta
antivivisezionista che sta diventando forte.
R. Guardi, personalmente credo
che il principale argomento sia scientifico e tra quelli scientifici, quello
genetico. Come diceva un istante fa il dott. Cagno, la differenza genetica tra
noi e gli animali - anche se andando indietro nel tempo c’è un’origine comune -
è profonda!Se andiamo indietro nel
tempo sufficientemente abbiamo un’origine comune con tutti. La nostra
differenza con lo scimpanzè è appena lo 1,5 %. Il solo cromosoma n. 22 è
diverso tra l’uomo e lo scimpanzè. Eppure la differenza tra l’uomo e lo
scimpanzè si vede. Nessuno scambierebbe mai un uomo per uno scimpanzè o
viceversa.Ma la differenza
fondamentale, conseguenza di questo fatto è che il metabolismo, la reattività,
la resistenza alle malattie, la rigenerazione dei tessuti…tutto è diverso tra
l’animale e l’uomo. La conseguenza tra questi fattiè quella che ciò che noi osserviamo sugli
animali non può essere trasferito sull’uomo. Cioè, l’esperimento sull’animale
deve essere poi, obbligatoriamente, ripetuto sull’uomo per sapere quale è
l’effetto sull’uomo. Dunque, l’esperimento fatto sull’animale è inutile.
Quando c’è una somiglianza tra la risposta che da l’animale e la risposta che
da l’uomo, questo noi lo sappiamo solo a posteriori, non lo sappiamo prima,
quindi il test va ripetuto anche in quel caso quando c’è una somiglianza tra la risposta che da l’animale e la .
E ancora di più, quando c’è questa somiglianza, questa somiglianza è quantitativa, ma non
qualitativa. Cioè un farmaco può avere lo stesso effetto nello scimpanzè, nella
cavia e nell’uomo, però, con dosaggi completamente diversi. Quindi, ancora di
più va ripetuta sull’uomo questa esperienza. Ragion per cui, l’esperimento sull’animale è
inutile, fuorviante, dannoso, socialmente dannoso. Dunque, induce in errore,
anziché far progredire. Non sostituisce la cavia all’uomo, bensì rende l’uomo una cavia inconsapevole e,
spesso, una cavia pagante. L’uomo non lo sa e fa da cavia e questa è la ragione
per cui circa 20.000 farmaci l’anno vengono ritirati dopo la loro immissione in
commercio, per gli effetti collaterali indesiderati che si vedono solo in
seconda istanza sull’uomo. Questa è la ragione base di tutto il
ragionamento, ma ci sono anche altre motivazioni. Per esempio, i disastri
farmacologici, vi ricordo quelli del calidomide che è un classico o recentemente
quelli del biox, tanto per dirne uno, oppure quelli provocati dal prozac,
farmaci che vengono distribuiti negli Stati Uniti come caramelle, eppure hanno
indotto una farmaco dipendenza della società. C’è n’è ancora uno, a mio parere
più grave di tutti: la sperimentazione sugli animali complica fortementeil procedimento di ricerca, lo rende
dispendioso, molto lungo nel tempo. Si calcola che solo l’1% delle molecole
farmacologiche isolate e cominciate a sperimentare sugli animali, arrivi poi alla
formulazione e alla pratica clinica normale sull’uomo. Ebbene, questo fatto fa
si che le piccole e medie industrie vengano escluse da questa ricerca così
lunga e così dispendiosa. Ma le piccole e medie industrie non sono localizzate
in Inghilterra, Germania, Svizzera e Stati Uniti ma sono localizzate in Africa,
Sud America e Asia, cioè si sta tentando di escludere dalla ricerca interi
continenti, in una visione miope di tenere interi continenti arretrati rispetto
all’evoluzione biologica. E questo è un fatto assolutamente gravissimo e ignoto
a tutti.
D. dott. Cagno, vorrei tornare a
lei. E’ possibile parlare di metodi alternativi e che possibilità ci sono
affinché questi metodi alternativi vadano poi a sostituire la sperimentazione
sugli animali?
R. Io comincerei dalla seconda
domanda. La possibilità che i metodi sostitutivi riescano ad eliminare lasperimentazione sugli animali dipende
esclusivamente dalla volontà di chi decide, cioè dai vivisettori o di chi fa le
leggi, perché anche adesso sarebbe possibile utilizzare i metodi sostitutivi
(io preferisco chiamarli sostitutivi e non alternativi, come diceva il dott.
Croce perché sono quei metodi che dovrebbero andare a sostituire gli
esperimenti sugli animali). Gli esperimenti sugli animali – ricordiamoci - non
sono stati mai dimostrati scientificamente, non c’è una pubblicazione in tutta
la letteratura che dimostri che i metodi, i modelli animali (così si chiamano)
sono basati su un procedimento o su dei criteri scientifici. Mentre negli
ultimi anni si sono moltiplicate le pubblicazioni sulBritisch Medical Jornal e altre riviste
scientifiche importanti che contestano la vivisezione come metodo dal punto di
vista scientifico. Quindi, prima dovremmo dimostrare che la vivisezione da un
punto di vista scientifico funziona e, poi, tutt’al più porsi il problema di
come sostituirla ma poiché non è dimostrato che funzioni, sarebbe sostituibile
già da adesso, perché alcuni metodi esistono e sono assolutamente più efficaci.
Molti altri potrebbero diventarlo nel momento in cui, le sovvenzioni
finanziarie, i soldi, insomma, finissero nella ricerca sui metodi sostitutivi e
non nella vivisezione. Perché se quasi tutto il badget finisce nella
vivisezione è chiaro che l’alternativa o i metodi sostitutivi non verranno sviluppati.
Ma è altrettanto chiaro che se tutti i soldi finiscono nella vivisezione,
molte persone saranno interessate a continuare con la vivisezione, perché con
la vivisezione ci vivono e ci sopravvivono, mentre, invece, con i metodi
sostitutivi no. Ricordo che fino ad un recente passato – non so se anche
adesso – credo due, tre, quattro anni fa al massimo, all’Istituto di sanità in
Italia esisteva un'unica persona che si occupava di metodi alternativi. Una in
tutto l’Istituto Superiore di sanità.
Questo per quanto c’è di
interesse da parte del sistema per quanto riguarda i metodi sostitutivi, al di
là dello sbandieramento che tutti fanno circa il loro interessamento a
sostituire gli animali, ma nei fatti sono pure chiacchiere! I fatti sono che
non esistono e non sono finanziamenti chi, invece, lavora per creare altri tipi
di metodi.
D. Quindi è un sistema questo
difficile da scardinare?
R. E’ un sistema difficile da
scardinare perché è un sistema economico molto forte che fa interesse a molti.
Fa interesse alle industrie farmaceutiche che possono dimostrare, scegliendo la
specie giusta, che tutto è efficace e tutto è sicuro! Fa comodo ai ricercatori
universitari che, con pubblicazioni, ricerchedi una settimana o due, riescono a fare una pubblicazione! Fa comodo a
chi produce gli animali da laboratorio: uno per tutti Green Hill! Le gabbie, i
mangimi, gli stabulari, chi si occupa in qualche modo, diciamo – chiamiamolo –
del benessere degli animali nei laboratori! (Benessere in questo caso è una
parola molto grossa!)ecco per tutte queste persone è essenziale che la
vivisezione sopravviva! Per tutto il resto, cioè per la società, per tutte le
persone che ogni anno muoiono prendendo i farmaci sicuri sugli animali, per
tutte queste persone la vivisezione andrebbe abolita subito! E se volessimo,
potremmo farlo adesso!
D. Dott. Terrile sappiamo che
molte di queste direttive derivano dall’Unione Europea. In base ad un
regolamento europeo del 2007, i test sui prodotti chimici che sono presenti
negli alimenti o nei prodotti industriali, non sono previsti anche sull’uomo,
mentre invece, questo vale, anche se solo in parte, per i farmaci!
R. Si! E’ proprio vero! E questo
è un assurdo! Qui dobbiamo fare un passo indietro per vedere come si è evoluta
la legislazione per quello che riguarda i farmaci e i prodotti chimici!
Ricordiamo che prima del 1938 non esisteva nemmeno la Food and Drug
Amministration negli Stati Uniti, per cui la gente veniva tranquillamente
avvelenata, mettendo nelle boccettine qualunque schifezza e succedeva quello
che succedeva! Dal 1938 in poi, prima, quindi, della seconda guerra mondiale si
è cominciato in America ad avere qualche controllo, finché, siamo arrivati,
finalmente, nel 1965 – 68, anche in Europa ad emettere le prime direttive che –
guarda caso – riguardavano la prima – se non erro – proprio i test preclinici
per i farmaci e, quindi, sugli animali! (test preclinici sugli animali, test
clinici sull’uomo) e poi, due anni dopo la direttiva sui prodotti chimici,
sempre testati sugli animali, compresi i cosmetici. In Italia queste direttive
sono state recepite un 10, 15 anni dopo, quindi, figuriamoci nel frattempo cosa
può essere successo! La differenza tra le due cose è lampante! Il prodotto
farmaceutico ha bisogno del test anche sull’uomo, come hanno già detto gli
altri ospiti, per dimostrare la sua efficacia. Perché dare una medicina che poi
non fa guarire da una certa malattia o non migliora una certa disfunzione, non
la comprerebbe più nessuno. E quindi, un piccolo test sull’uomo deve essere
fatto! Solo nel 2001, l’Europa ha deciso, seguendo gli Stati Uniti (dopo quasi
trent’anni perché la prima normativa riguardante i test sull’uomo negli USA
risale al 1970), di cominciare a muoversi, copiando quelle che erano le leggi
americane sulle buone pratiche di laboratorio che significa che, il prodotto
farmaceutico, dopo essere stato testato sugli animali e la molecola inventata
(perché poi adesso le inventano con i computer, per cui se prima se ne
inventavano 5 o 6 all’anno, adesso ne inventano a migliaia e poi le selezionano
in maniera automatica), devono essere testati anche sull’uomo! Questo
procedimento di test, però, comporta un primo test che riguarda la tossicologia
acuta, cioè muori subito, oppure va bene! E poi, c’è un test di efficacia che
si fa prima sui volontari sani, poi, sugli ospedalizzati, poi sui pazienti
delle ASL e, poi, c’è la commercializzazione e lì si verificano i disastri.
Però, alla fine della fiera si
testa esclusivamente se la molecola è estremamente tossica per l’uomo – nella
fase del test che dura pochi mesi – e poi, si testa l’efficacia! Gli effetti
collaterali non si testano! Ad esempio la cancerogenicità, la tossicità a dosi
ripetute, ecc. sono effetti che si verificano nel corso degli anni! Ma chi
prenderebbe una donna e le offrirebbe qualunque cifra perché questa donna
testasse su di se l’effetto di un farmaco che potrebbe creare dei problemi in
gravidanza o al nascituro? Nessuno oserebbe proporlo e nessuna donna oserebbe
accettarlo! Quindi alcuni test, proprio per legge, non vengono nemmeno previsti
e questo genera quegli effetti collaterali che, pii, a lungo andare si
manifestano.
Nei prodotti chimici, tutto
questo non avviene. C’è semplicemente una direttiva che, adesso è diventata un
regolamento nel 2007, che è un po’ il clou di tutte le direttive precedenti in
materia, che si limita solo a prevedere i test delle molecole chimiche nuove
sugli animali. Ma non l’efficacia perché l’efficacia si vede: se io invento una
molecola che deve far diventare rossa a salsa di pomodoro, lo vedo subito se
diventa rossa, se il consumatore gradisce, oppure un conservante. Il
consumatore non si rende nemmeno conto di assumere queste sostanze. Se lei va
al supermercato e prende un barattolino di qualunque sostanza alimentare con
dei conservante dentro, lei non si mette a leggere tutti i componentichimici che contiene, anche perché
probabilmente non significherebbero niente perlei. Peccato che, però, queste sostanze vengano, come i farmaci,
assunti. Ma nei farmaci c’è l’assunzione volontaria o guidata da un medico,
quindi uno è conscio e può al limite fare causa, nel caso che abbia degli
effetti collaterali gravi o farlo sapere.
Nel caso dei prodotti chimici non
si sa, perché ne assumiamo, respiriamo, tocchiamo centinaia ogni girono e non
si sa a chi dare la colpa. Questo ha generato questa differenza di legislazione
che è abnorme!
D. Prof. Bruno Fedi, vorrei
chiedere a lei, come medico esperto in varie aree della medicina generica e
della chirurgia, la sperimentazione animale ai fini della ricerca quanto è
valida e , soprattutto lei in quali casi ammetterebbe la sperimentazione.
R. La sperimentazione sugli
animali non è valida ai fini della ricerca. E’ valida ai fini della ricerca nei
confronti degli animali, ma non nei confronti degli uomini. Ovverosia se si
sperimenta su un cane per sapere la dose efficace di un farmaco nella specie
canina, è valida; se si sperimenta sul cane per sapere quanto è valida
sull’uomo, non è valida! Se si sperimentano delle tecniche chirurgiche a scopo
di apprendimento sugli animali, queste non sono trasferibili sull’uomo! Per
esempio, supponiamo che un illustre cattedratico voglia insegnare ai propri
assistenti come si opera la prostata e glielo voglia far imparare sul cane. Il
cane, generalmente, ha il pube alto 10 o 20 cm, l’uomo pochi cm. Un chirurgo
che intendesse estrarre la prostata ad un cane, facendo un taglio ombelico-pubico,
come generalmente si fa sull’uomo, e poi infilando un dito dentro per scollare la
prostata, non arriverebbe a toccarla la prostata! C’è una differenza anatomica,
oltre a quella metabolica di cui ho parlato prima, quella della resistenza alle
infezioni, ecc. che impedisce totalmente. Le differenze tra noi e lo scimpanzè
non sono solo visive, ma sono anche metaboliche, anatomiche, fisiologiche. La
patologia indotta nell’animale non è la stessa patologia che, spontaneamente,
si verifica nell’uomo. Quella indotta crea nell’animale, una malattia che non
esiste, che viene curata, poi, per dedurre cosa avverrebbe sull’uomo. In altre
parole, alla base della vivisezione c’è una menzogna scientifica! Si tratta di
una falsificazione scientifica colossale che viene ormai perpetrata da più di
un secolo e di cui nessuno si accorge, se non lo dicessimo noi. Se non
gridassimo come cani che abbaiano alla luna, nessuno l’avrebbe saputo mai: è
una falsificazione scientifica che porta, poi, alla menzogna economica. E le
menzogne economiche si chiamano truffe! E le truffe si puniscono per legge! Non
si tollerano! Quindi, alla base di questa falsificazione sociale che porta
ad una vendita esasperata, alla farmaco –dipendenza c’è questa menzogna
scientifica che è la vivisezione!
D. Ecco Dott. Fedi, ma per la
sperimentazione didattica le alternative esistono?
R. Ma certamente che esistono.
Esistono, ormai, da decenni! In primo luogo, quando già non esisteva nulla,
diciamo alla fine dell’800, quasi tutti i chirurghi si formavano in anatomia
patologica e cioè, per prima cosa, si formavano sui cadaveri. Dovevano avere
una conoscenza dell’anatomia tale, da poter trasferire dal cadavere (ma sempre
uomo!) al vivente le loro conoscenze. Siamo arrivati, poi, a sostituire
completamente anche questo tipo di ricerca e di sperimentazione. Esistono dei
manichini in cui, la disposizione anatomica e la stessa consistenza dei tessuti
è uguale a quella del vivente. Poi questi manichini e questi tessuti sanguinano
normalmente come i viventi. Mentre i cadaveri no! C’è un vantaggio: taglio un
cadavere non sente male, se sbagli non gli fai del male, non sanguina e quindi
fai molto meglio, è molto più semplice sul cadavere! Il manichino, invece, è in
tutto e per tutto simile al vivente! Eppure queste stesse cose che io sto
dicendo a lei, le ho dette l’anno scorso in un convegno a Firenze in cui era
presente un primario anestetista il quale disse : “Eh! Va bene ma i manichini
costano!” E’ ovvio che costano, ma allora lei sta ammettendo che la ricerca non
viene fatta nel modo migliore per ragioni economiche! E questo è un fatto
assolutamente inaccettabile! Il chirurgo si deve formare nel modo migliore e
non in quello che costa meno!
Dissi anche un’altra cosa :
Queste morti che si verificano per effetti collaterali o per effetti
indesiderati dei farmaci, non sono una piccola cosa! Sono, a seconda delle
statistiche, dal 6 al 20 % del totale. Ovverosia noi abbiamo dal 6 al 20 % di
morti per cause dovute o al medico o al farmaco! Negli stati Uniti si calcola
che questi morti ogni anno siano 100mila! Ebbene il primario anestetista di cui
parlavo poco fa, disse “ma che cosa sono 100mila morti?”
100mila morti per me sono una cosa mostruosa,
assolutamente inaccettabile per tutta l’umanità! Come si fa a mettere in conto
che si possono tranquillamente ammazzare 100mila persone.
D. anche perché l’anestetista di
cui ha parlato, forse, non ha tenuto conto del fatto che anche i cani che
vengono allevati a Green Hill hanno un costo perché già un beagle di razza non
costa poco! Questi cani dai 1500,00 € ai 2000,00€ costano!
R. ed è proprio per questa
ragione che c’è un traffico mostruoso di animali, specie cani, verso la
Germania. Traffico che nessuno ha indagato, che nessuno indaga, che tutti fanno
finta di non vedere, perché i cani randagi portati in Germania e che scompaiono
nel nulla, come scomparivano nel nulla gli ebrei prima della guerra, chissà
dove vanno a finire? Ma costano molto meno dei beagle dell’allevamento di Green
Hill!
D. E su questo indagheremo anche
noi. Dott. Cagno, vorrei tornare e chiederle se esistono dei test che vengono
effettuati sugli animali e che, per legge o eticamente, non potrebbero essere
effettuati. Cosa succederebbe se venissero aboliti questi test?
R. La maggior parte dei test su
animali, purtroppo, viene autorizzato o permesso dalla legge. La legge è
stranamente benevola! Prendiamo la nostra: il D.lgs 116 permette più o meno
tutto! Nel senso che la legge italiana dice che si possono effettuare gli
esperimenti in tutta una serie di operazioni. Ci sono delle situazioni in cui
non si potrebbe compiere l’esperimento, però, tuttavia se il ricercatore lo
ritiene opportuno, se non ci può essere un metodo sostitutivo,a questo punto si può procedere anche a quel
tipo di esperimento! Il Decreto 116 permette anche l’utilizzo delle specie in
via di estinzione, cosa che viene detta molto raramente! Giusto per dire che
tutto è possibile! Quindi è difficile trovare un tipo di esperimento sugli
animali che non sia permesso per legge! Per legge è permesso praticamente tutto
anche perché la stragrande maggioranza degli esperimenti viene eseguito solo
per semplice comunicazione. Cioè, il ricercatore comunica che effettuerà quel
tipo di esperimento. Punto. In una minima percentuale di casi deve chiedere l’autorizzazione,
ad esempio, cani, gatti, primati non umani, senza anestesia, didattica. Tuttavia,
poi, stranamente, dall’Istituto Superiore di Sanità non arriva né autorizzazione,
né non autorizzazione, per cui si procede per silenzio assenso, oppure arriva l’autorizzazione.
Perché, ad esempio, si parlava prima della didattica, esistono libri interi che descrivono centinaia e migliaia di metodi
nella didattica universitaria, quindi non quella delle scuole di
specializzazione in chirurgia. Centinaia di migliaia di metodi descritti in
libri, eppure ci sono ancora università italiane che eseguono ancora
esperimenti in didattica: prendono le rane, le fanno vedere agli studenti di
medicina, gli tagli8ano i muscoli e i nervi delle zampe e fanno vedere agli
studenti che cosa succede! Ma ammesso che una creda che serva a qualche cosa,
non si potrebbe filmarlo una volta e presentare lo stesso filmato, ammesso che
serva? Ma siamo proprio convinti che quella roba lì serva? In realtà, se
dobbiamo proprio dirlo, io son convinto che serva: serve a trasmettere già
negli studenti il dogma dell’indispensabilità dell’utilizzo degli animali! E’
utilissimo, ma è utilissimo solo ai vivisettori. Quando noi andiamo a vedere i
protocolli di ricerca – a me è capitato di vedere diversi protocolli di ricerca
– ci sono dei protocolli di ricerca in cui palesemente il ricercatore fa delle
affermazioni che sono contrarie alla legge, eppure quell’esperimento è stato
compiuto lo stesso. Allora io mi chiedo: ma chi doveva controllare, dove stava?
Faccio un esempio concreto, se no sembrano parole fumose! Qualche anno fa, un
esperimento condotto in un’università a Roma, l’argomento era il tumore dei testicoli.
Cosa han fatto? Hanno preso i testicoli delle pecore e hanno compiuto l’esperimento.
Alla fine della richiesta di autorizzazione, il ricercatore stesso diceva che l’unica
possibilità di non utilizzare le pecore era quella di utilizzare le biopsie
degli esseri umani che avevano un tumore ai testicoli. Quindi, la biopsia è qualcosa
che viene fatta a livello diagnostico, quindi materiale gratis, di origine
umana, di viventi, che non costa niente, anzi costa smaltire perché questo è un
materiale che ha un alto costo di smaltimento. La legge, il Decreto 116, dice
che perché tu possa condurre un esperimento sugli animali devi dimostrare
che non esista altro metodo. Quindi, in questo caso, il ricercatore stesso diceva
che esisteva un altro metodo, per cui lui stesso dichiara che il suo
esperimento era illegale, non autorizzabile! Questo ricercatore, però, comunque
l’esperimento l’ha compiuto! Nessuno glielo ha vietato il che vuol dire che è
scattatao il silenzio assenso! Nessuno ha letto e lui è andato avanti! Quindi
tutto si fa!
D. Ritornerei al dott. Terrile, perché
se recepissimo nel 2013 la nuova direttiva che arriva sempre dall’Unione
Europea n. 63/2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini
scientifici, così come è formulata, faremo un passo in avanti o indietro nella
legislazione italiana in materia di vivisezione, e soprattutto, cosa potremo
fare per evitare questo passo indietro.
R. Diciamo subito che esiste una
gerarchia nelle normative a livello internazionale. In particolare, parlando
dell’Europa a livello europeo. Anche per la costituzione italiana hanno
prevalenza prima le normative a più alto livello – quelle europee – e, in
particolare, i regolamenti c he sono obbligatori mentre le direttive sono
vincolanti, però, entro certi limiti, vi si può un po’ derogare. Poi,
ovviamente, le leggio dello stato, poi le Regioni e i Comuni. Le Province non
possono emanare leggi. Questo fa si che qualunque normativa italiana, almeno
degli ultimi venti anni - in particolare per questi temi generali, di carattere
extra nazionale - provenga dalla normativa Europea. Nel 2013 noi dovremmo nel
nostro ordinamento -come precedentemente è stato fatto con la direttiva del
1986 sulla vivisezione – recepire la nuova direttiva, la quale, da un punto di
vista normativo, è peggiorativa, anche se ha parecchi articoli e disposizioni
che, apparentemente, possono sembrare un miglioramento. Qui dovremmo scendere
nel dettaglio, però sono 30 articoli e direi che in questo momento non è il
caso. Possiamo dire che da un nostro esame approfondito - che, peraltro, è anche
disponibile sul nostro sito (www.
antispec.org)se uno va a cercare ne sito del movimento antispecista, può
trovare tra le iniziative legislative la critica a questa direttiva – su una
trentina di articoli, 7 sono più o meno ininfluenti, perché lasciano le cose
come stanno, 7 sono leggermente positivi , per questi possiamo citare i metodi
alternativi – mi associo con quanto detto dal dott. Cagno sui metodi alternativi,
in quanto come metodo alternativo si intende anche la sperimentazione in vitro
che prevede l’uccisione dell’animale, il quale non è nemmeno considerato
esperimento, quindi non bisogna neanche chiedere l’autorizzazione! I metodi
alternativi inseriti in questa direttiva, ad esempio, non sono stati resi
obbligatori. Tutti si aspettavano che, almeno i metodi scientifici validati a
livello europeo ed internazionale, fossero vincolanti per i Paesi Europei e
invece no! Sono raccomandati! Addirittura è scritto che un Paese, uno Stato che
non volesse accettare certi metodi alternativi, perché li ritenesse non etici,
possa rinunciarea questi metodi
alternativi! Ma cos’è che può rendere non etico un metodo alternativo o
sostitutivo all’animale? Un metodo che usa delle cellule umane, magari
embrionali, magari staminali, che, forse non piacciono a certe credenze, a
certe ipotesi religiose,! Ecco, è previsto che uno Stato possa rinunciare a
tali metodi, anche se magari sono un passo avanti, anche per la salute dei
cittadini che è garantita dai Trattati dell’Unione, per esempio l’art. 4. Allora
se io trovo un metodo migliore, che non usa gli animali, che usa delle cellule
umane in vitro o delle colture di cellule per fare dei test avanzati – non parliamo
di tossicogenomoni che sono cose che si faranno nel futuro e si stanno facendo
negli Stati Uniti e si stanno facendo proprio per distaccarsi dall’Europa, perché
il problema è che l’Europa ha messo dei regolamenti vincolanti mentre le merci
americane non osservano questi regolamenti e, quindi, non possono entrare in Europa
e, quindi, c’è anche una guerra commerciale tra i Paesi! E cosa succede?
Succede che se uno queste direttive le va a prendere così, pari pari, e le cala
nel nostro ordinamento, fa un passo indietro perché noi eravamo più avanti.
Peccato che la direttiva dica che non si possono apportare modifiche migliorative
nel rispetto degli animali, cioè non si
possono mettere normative più restrittive a favore degli animali. Questo è
gravissimo perché questo toglie ai cittadini italiani ed europei, la
possibilità di esprimersi democraticamente a livello nazionale su una materia
etica, che non è una materia di competenza esclusiva della UE. Mentre, nei
trattati della UE, nel Trattato di Lisbona è scritto chiaramente che la UE ha
competenza in materia di commercio, di trasporto, al limite di finanza, tranne
in materia di libertà di coscienza religiosa, libertà del cittadino di
esprimere le proprie opinioni, ma anche coscienza individuale. Allora se la
coscienza individuale io non la posso esercitare democraticamente , in un’azione
come un referendum, come una proposta legislativa che, da un punto di vista
etico, esprima la mia cultura come Paese e come nazione, è inutile averla! Cioè
non vale solo per il singolo cittadino! Bella soddisfazione poter dire io non
sono d’accordo con l’olocausto, però, visto che c’è una legge che lo ammette
lasciamo perdere! Eh no! Quindi abbiamo avuto due enormi offese dal punto di
vista del Parlamento europeo nel rispetto degli stati membri: 1) vietare le
modifiche migliorative, per cui molte delle cose che noi abbiamo oggi nella
nostra legislazione italiana, che sono migliori, potrebbero decadere se non le
sosteniamo ( e non basta sostenerle poco, bisogna sostenerle molto!) e 2)(molto
grave) ci sono stati imposti i fini della vivisezione! La direttiva precedente
non diceva la vivisezione è giustificata ed è ammessa per questi fini! Diceva
se la fai, usa queste regole! Ma la nuova direttiva fa un passo gravissimo perché
dice: i fini unici della vivisezione, ammessi a livello comunitario, sono
questi! Cosa significa? Che se io Stato membro, in Italia dicessi “no, io la
vivisezione in Italia per questo scopo non la voglio!” non lo potrei fare? E perché?
Essendo una direttiva potrebbe anche farlo, al massimo prenderebbe una multa o
che so io, ma gli farebbero causa le industrie chimiche e farmaceutiche perché direbbero
: “Eh no! E’ ammessa a livello comunitario, ufficialmente, quindi tu non la
puoi vietare!”
D. devo interromperla perché abbiamo
pochissimi minuti e vorrei chiedere al dott. Cagno di essere molto sintetico. Abbiamo
iniziato questa trasmissione, partendo da quello che sta succedendo, le
proteste, le manifestazione per far chiudere questo allevamento di beagle, Green
Hill, per cani destinati ai laboratori di sperimentazione. Non sappiamo se
tutti questi attivisti riusciranno a raggiungere questo intento. Però, cosa è
riuscito a scuotere questo caso di Green Hill nelle coscienze della gente,
nelle coscienze di tutte le persone.
R. Beh i ragazzi e le ragazze del
movimento per la chiusura di Green Hill sono riusciti a fare un mezzo miracolo,
se non un miracolo intero, cioè 1) sono riusciti a far capire che sotto casa
tua, ci può essere un allevamento lager come quello di Green Hill! 2) sono
riusciti a far capire che se tu ti metti in prima persona, se tu ti impegni,
puoi informare la gente su quello che sta succedendo. E non dimentichiamoci che
la democrazia si basa sulla conoscenza. Non esiste democrazia senza conoscenza!
Io sono in una situazione di democrazia se conosco tutte le situazioni e, poi,
liberamente, scelgo di stare da una parte o dall’altra! La vivisezione è sempre
sopravvissuta perché la gente non sa ciò che accade! Quando io sono andato la
prima volta a Montichiari a tenere una conferenza, in quella sala c’erano un
sacco di cittadini di Montichiari, che non erano animalisti, non erano nemmeno
antivivisezionisti magari, ma erano comunque indignati – almeno in quel momento
erano indignati – di sapere che sul loro territorio c’era una vergogna del
genere. Io credo che, indipendentemente da come andranno a finire le cose, il
movimento per la chiusura di Green Hill ha già vinto!
Scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti all'art.14 della legge
comunitaria 2011!
Si parla di decine di emendamenti presentati, il cui testo non è, però, al momento, ancora disponibile!
L'esame degli emendamenti, comunque, comincerà il 6 giugno.
A quanto pare, i senatori del Pd avrebbero manifestato la volontà di lasciare inalterato l'attuale testo dell'art. 14, che porterebbe, tra le altre cose, alla chiusura del lager di GreenHill.
In difformità dal suo gruppo si muoverebbe, invece,
il senatore Ignazio Marino, il quale - stando a ciò che leggo in vari siti - avrebbe presentato un emendamento soppressivo
dell'art.14.
L'unica certezza è che il movimento non si placa...i cortei svoltisi ieri in tutta Italia convoglieranno il 16 Giugno a Roma per una grande manifestazione nazionale per chiedere tutti insieme la fine della barbara pratica della vivisezione!
Cercherò, come sempre, di tenervi aggiornati!