Per chi non lo avesse ancora fatto, vi invito a partecipare alla protesta promossa da alcune associazioni antispeciste, giustamente contrarie alla vendita all'asta dei cuccioli sequestrati a S.Benedetto del Tronto, qualche mese fa.
Gli animali - in questo caso cuccioli - (esseri senzienti secondo l'art. 13 del Trattato di Lisbona e, quindi, secondo legge) continuano ad essere trattati come fossero merce senza diritti e senza tutele: verranno, infatti, affidati al miglior offerente, senza alcun controllo nè pre, nè post affido!
Pare che in Italia, anche questo sia legale!
La protesta, sollecitata da moltissime associazioni animaliste, mira a tempestare di mail gli autori di questa decisione, nonchè, tutti i mezzi di informazione locale.
Di seguito il testo della mail ricevuta da agireora:
"CUCCIOLI SEQUESTRATI ALL'ASTA PER DECISIONE DELLA FORESTALE E DELLA
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ASCOLI PICENO
VERGOGNA!
Invitiamo a partecipare alla protesta contro la decisione di mettere
all'asta i cuccioli sequestrati un mese e mezzo fa dai carabinieri di
S.Benedetto del Tronto e destinati ad alcuni commercianti della
provincia. Gli animali (molti dei quali sono deceduti in quanto malati)
dopo essere stati affidati ad una locale associazione zoofila, saranno
ora messi all’asta per decisione delle Forestale di S.Benedetto del
Tronto e della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno
Come potete leggere dal sito che è stato all'uopo approntato, i cuccioli
saranno affidati dietro un compenso minimo al miglior offerente e senza
alcun controllore e post affido
http://www.astasequestrocuccioli.it/
Protestiamo numerosi, perché gli animali non sono un paio di braghe da
svendere ad un'asta!
ATTENZIONE: l'asta è indetta dal 1 al 9 maggio, quindi la protesta è
URGENTE!
Scriviamo al Corpo Forestale dello Stato, e per conoscenza ai mezzi
d'informazione locale.
Scrivete un brevissimo mesaggio personale in cui chiedete che l'asta sia
annullata e che i cuccioli siano dati a un'associazione che li faccia
poi adottare a famiglie responsabili.
Potete intestare la mail con una frase del tipo:
Al Corpo Forestale
e per conoscenza ai mezzi di informazione
e poi scrivere poche righe personalizzate.
Se volete scrivere un po' di più, spiegate anche perché è ingiusto
vendere questi cuccioli all'asta.
Gli indirizzi a cui scrivere sono:
cs.sanbenedettodeltronto@corpoforestale.it,
vdg.segreteria@corpoforestale.it, arcanimali@tiscali.it,
cp.ascolipiceno@corpoforestale.it, ascoli@ilmessaggero.it,
buongiornoregione.marche@rai.it, c.piunti@jant.it,
giornalettismo@gmail.com, info@tvcentromarche.it,
laprovinciamarche@libero.it, redazione.ap@ilquotidiano.it,
redazione@laprovinciamarche.it, redazione@tvcentromarche.it,
redazione@viveremarche.it, sanbenedetto@corriereadriatico.it,
sbenedetto@ilmessaggero.it, tg.marche@rai.it, redazione@picusonline.it,
cronaca.ascolipiceno@ilcarlino.net, info@gomarche.it,
info@marchenotizie.net, redazione@marcheeventi.it
oppure, col ";" come separatore:
cs.sanbenedettodeltronto@corpoforestale.it;
vdg.segreteria@corpoforestale.it; arcanimali@tiscali.it;
cp.ascolipiceno@corpoforestale.it; ascoli@ilmessaggero.it;
buongiornoregione.marche@rai.it; c.piunti@jant.it;
giornalettismo@gmail.com; info@tvcentromarche.it;
laprovinciamarche@libero.it; redazione.ap@ilquotidiano.it;
redazione@laprovinciamarche.it; redazione@tvcentromarche.it;
redazione@viveremarche.it; sanbenedetto@corriereadriatico.it;
sbenedetto@ilmessaggero.it; tg.marche@rai.it; redazione@picusonline.it;
cronaca.ascolipiceno@ilcarlino.net; info@gomarche.it;
info@marchenotizie.net; redazione@marcheeventi.it
Grazie per la partecipazione,
AgireOra Network"
Pubblico l'articolo uscito l'altro ieri sul resto del Carlino - edizione Marche, evitando ogni commento!
Evito commenti personali ma vi lascio alla lettura di questa "lettera aperta"!
LETTERA APERTA
Alla Redazione del Resto del Carlino / Edizione Marche
e p.c.
Ordine Giornalisti Marche
Sulla vicenda dei cuccioli sequestrati a San Benedetto del Tronto, e
dell’asta degli animali decisa dalla Procura di Ascoli con conseguenti
proteste piovute da ogni dove, si è espresso ieri - 1 maggio 2013 - il
giornalista Marcello Iezzi sul vostro quotidiano nella pagine di cronaca
locale (v.allegato) in un articolo che è un concentrato di informazione
inesatta, generica e fuorviante.
Nel merito:
- Il giornalista mette in risalto l’impegno profuso da un’associazione locale - L’Amico Fedele - che “ha cercato di dissuadere la Procura” circa l’opportunità della messa all’asta dei cuccioli, e prosegue dicendo che l’asta “trova contrarie alcune associazioni animaliste”.
In
che modo L’Amico fedele abbia “cercato di dissuadere la Procura”
(telefonata, visita di cortesia, bigliettino d’auguri, scappellamento a
destra) non è dato sapere, di certo non ve n’è traccia né in loro
comunicati stampa né in prese di posizione pubbliche.
Al
contrario, il forte dissenso che ha scatenato il diluvio di mail di
protesta da ogni parte d’Italia per iniziativa dell’ associazione
Arca2000 espostasi in prima persona, e con il contributo determinante di
molte associazioni nazionali di rilievo, viene attribuito in modo generico ad “alcune associazioni animaliste” (quasi fenomeno marginale e di disturbo?...)
Ma non è il peggio…
- Il peggio è che nel seguito dell’articolo il giornalista entri decisamente nel surreale sostenendo che “La vendita all'asta serve a garantire la massima trasparenza”. Perchè
un’asta è esattamente il contrario di ciò che garantisce “trasparenza”:
come anche l’intelligenza di un bambino capirebbe, dietro l’acquisto di
un cucciolo di razza può esserci chiunque, anche il malintenzionato, a
differenza di quanto accade nelle procedure di affido e adozione grazie
agli obbligatori controlli pre e post adozione. Per non parlare della
valenza profondamente negativa dal punto di vista etico e pedagogico del
mettere in commercio, addirittura all’asta, non oggetti bensì creature
viventi e senzienti, portatori di sensibilità e diritti come chiunque
altro.
Ma non è ancora il peggio…
- Il
peggio viene in chiusura, quando il fine argomentatore che come
sappiamo vede nell’asta un tripudio di trasparenza, argomenta che essa
serve anche “a evitare la concorrenza sleale [sleale?!] nei confronti di chi vende animali”. Inconsapevole
di essersi sparato sui piedi colpendo, nella foga, anche i piedi dei
geniacci che in Procura e in Forestale hanno concertato la civilissima
iniziativa dell’asta, il fine argomentatore rivela candidamente il vero
obiettivo della decisone in alto loco (e della difesa che ne fa la
nostrana stampa-da-riporto): non dar fastidio ai commerciati di animali!
Hai visto mai che gli si pestino i calli , che si vedano scavalcati,
nella nobile pratica del commercio di esseri viventi, da “alcune associazioni animaliste”
covo di assatanati che vorrebbero gli animali dati e presi in adozione
piuttosto che venduti e comprati come pentole o mutande!
Di
peggio in peggio, il fine argomentatore – non accorgendosi neppure di
entrare in contraddizione con tutto quanto ha detto prima - in un
crescendo orgasmico si accalora fino ad avere le traveggole affermando
che “per i 130 cani [del canile] meritevoli di adozione non c’è mai stata tanta attenzione da parte di associazioni che ora alzano il tono”.
La foga allucinatoria impedisce al Nostro di ricordare le infinite
battaglie in ciascuna delle quali le vituperate associazioni animaliste
sottolineano in lungo e in largo la necessità di adottare animali
boicottando la sciagurata pratica della compravendita, sia in negozio
sia - ancor peggio - nei mercati ambulanti, contro la sordità delle
istituzioni, dell’informazione, spesso nell’indifferenza di gran parte
dell’opinione pubblica. Non meraviglia: i cestini della carta straccia
delle nostrane redazioni sono piene dei comunicati di associazioni e
privati relativi ad argomenti così marginali e fastidiosi…
Conclusione: il giornalista, quindi il Resto del Carlino, non è nuovo
alla produzione di cronache disinformate e di parte quando si tratta di
argomenti attinenti all’animalismo. Si può ricordare, una per tutte,
un’illuminata cronaca della Fiera di San Martino del 2011 a Grottammare,
che fu segnalata per motivi analoghi (cfr. http://faxivostri.wordpress.com/2011/12/08/lettera-aperta-3/#more-1900).
Sarebbe opportuno che chi di etica animalista ignora i fondamentali, si
astenesse dal tranciare giudizi su cose che non conosce e per le quali
dimostra la stessa sensibilità di un bullone d’automobile. Così come
sarebbe auspicabile che la stampa offrisse ai lettori un’informazione
diversa da questa, e cioè seria, rigorosa, documentata.
Sara Di Giuseppe