"La rivoluzione antispecista è la rivoluzione del terzo millennio e riassume tutte le rivoluzioni degli ultimi secoli. Le riassume e le ricomprende tutte perché contesta non specifiche discriminazioni, di genere, di razza, di posizione sociale ed economica, di età, ma l'idea stessa della discriminazione, ed estende il rifiuto delle discriminazioni a tutti gli esseri senzienti. Ammettere una ragione qualsiasi per discriminare pone a rischio qualsiasi pretesa antidiscriminatoria". V.POCAR

venerdì 14 giugno 2013

Webradio contro la vivisezione!



Per chi fosse interessato, qui il mio intervento in webradio su diritti animali e vivisezione.
:)

Vi ricordo che domani in tutta Europa si urlerà STOP ALLA VIVISEZIONE!

 Partecipiamo tutti allo stop vivisection day!

Cercate il banchetto a voi più vicino e andate a firmare 
per chiedere la fine di questa pratica inutile e crudele.

Qui tutte le informazioni! 

:) 


“I nostri nipoti un giorno ci chiederanno: <<Dove eri tu durante l'olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili?>>. A quel punto non potremo usare la stessa giustificazione per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo.”  
(Helmut Kaplan - filosofo austriaco)

lunedì 3 giugno 2013

GIORNATA EUROPEA CONTRO LA VIVISEZIONE!




Ogni giorno milioni di animali vengono usati
nei laboratori di tutto il mondo.
O meglio, vengono avvelenati, ustionati, accecati,
mutilati.
Vengono infettati e indotti ad ammalarsi.
Di tumore. Di AIDS ed altre gravi malattie.
Sono affamati, maltrattati, isolati, e spaventati.
Sono resi dipendenti da droghe e alcool.
Ogni giorno milioni di animali muoiono
per ricerche scientifiche.
Tra atroci sofferenze,
Perché sono vivi.
Perché sentono come noi.
Soffrono come noi.
Lotta con noi..NO ALLA VIVISEZIONE!!!!
Il 15 giugno
è la data fissata per lo

STOP VIVISECTION DAY!


L’Europa intera sarà unita per dire, finalmente, basta a questa pratica inutile e dannosa per l’uomo, oltre che barbara e crudele per gli animali.

L’obiettivo?


Il milione di firme necessario affinché i cittadini europei - partecipando direttamente all’attività legislativa dell’Unione Europea - possano chiedere, finalmente, l’abolizione della vivisezione.


Milioni di vittime torturate ingiustamente nei laboratori di mezzo mondo chiedono giustizia!

 
Smascheriamo le bugie dei vivisettori, apriamo i cancelli dei laboratori della morte e informiamoci su quante menzogne e quanti orrori si nascondano dietro le parole degli “scienziati dell’orrore”!

Anche la tua firma è importante: gli animali hanno bisogno di tutti noi!


Cerca il punto raccolta firme più vicino a casa tua su http://www.stopvivisection.eu/it 

oppure firma on line all'inidrizzo http://www.stopvivisection.eu/it/content/cosa-è-stop-vivisection

 e aiutaci a diffondere la notizia!
 
Per maggiori informazioni su
ll’evento, puoi consultare
il sito http://www.stopvivisection.eu/it
o la pagina facebook http://www.facebook.com/StopVivisection?fref=ts!



Per maggiori informazioni sull’argomento vivisezione, invece, puoi consultare le seguenti pagine:
http://www.agireora.org/info/vivisezione.html
http://www.novivisezione.org/
http://www.lav.it/index.php?id=137
http://www.icare-italia.org/
http://avvocatirandagi.blogspot.it/2012/05/vivisezione-parola-agli-esperti-perche.html

Per chi fosse campano, vi segnalo l'inziativa dell'Enpa sez. avellino
(http://m.facebook.com/profile.php?id=253597724783193) in collaborazione con i green dreamers. 

Sabato 15 giugno 2013 al corso Vittorio Emanuele di Avellino (altezza chiesa del Rosario) dalle ore 10.00 alle ore 21.00.
http://www.facebook.com/events/550949928289331/552183571499300/?notif_t=like


E se proprio non riesci a passare, firma on line al sito
http://www.stopvivisection.eu/it/content/cosa-è-stop-vivisection


“I nostri nipoti un giorno ci chiederanno: <dov'eri tu durante l'olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili?> A quel punto, non potremo usare la stessa giustificazione per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo.” (H. Kaplan)

“Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni”. (A. Einstein)

giovedì 23 maggio 2013

Le Regioni ci riprovano?

Un'altra vittoria dall fronte antipecista!

Questa volta si tratta  della Corte Costituzionale che con sentenza n. 90/2013 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale, tra l'altro, dell’articolo 7, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6-bis, della legge della Regione Toscana 10 giugno 2002, n. 20, recante «Calendario venatorio e modifiche alla legge regionale  n. 3/9.

In pratica, il calendario venatorio non può essere approvato con legge di durata pluriennale, ma dovrà essere approvato annualmente.

La ratio di questa decisione, nonchè, il senso della battaglia delle associazioni animaliste è tutto nelle parole dei ricorrenti vincitori: «approvare il calendario annualmente permette infatti di poter adeguare le scelte di gestione faunistica alle situazioni correnti e quindi di poterle adeguare puntualmente ad eventuali criticità che singole specie possono presentare nel loro status per varie motivazioni o a difficoltà della fauna nel suo complesso per motivi climatici. Inoltre, e questo fu il motivo per cui la Regione ormai diversi anni fa intraprese lo strumento della legge regionale in sostituzione della precedente delibera, una legge non è assoggettabile a ricorso al Tar mentre una delibera lo è. La scelta dello strumento della legge fu a tutta evidenza dettata proprio dalla volontà della Regione di mettersi al riparo da possibili ricorsi delle Associazioni ambientaliste sui punti di contrasto fra norme regionali e norme sovraordinate (nazionali o europee), tutti sempre ovviamente a favore del mondo venatorio».


E' di sicuro un'ottima notizia...
ma questo principio non era stato già affermato con  una precedente sentenza  sempre della Corte Costituzionale (la n. 20 del 9 febbraio 2012)? A una sommaria lettura direi di si e, dunque, sarebbe forse giunto il momento che i legislatori regionali ne prendessero atto, evitando così di indurre enti e associazioni a proporre nuovi ricorsi!

Dal canto nostro, lieti della notizia, ci riserviamo di approfondire la questione!
A voi invece, qualora foste interessati buona lettura: sentenza n. 90/2013!

mercoledì 22 maggio 2013

Delitti a danno degli animali: denunce o procuratori assurdi?



Per fortuna stamattina il Tribunale di Brescia ci ha regalato una buona notizia, 
accogliendo il rinvio della Corte di Cassazione e così garantendo maggiore tutela ai beagle destinati alla sperimentazione animale.

Ciò significa che gli oltre 2600 cagnolini salvati dal lager di Montichiari resteranno affidati alle famiglie adottanti. 

Per fortuna dicevo...

anche perchè oggi lo scoramento è tanto!

Scoramento e indignazione dovuti ad un articolo apparso ieri sul corriere 

(http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_21/querela-nuora-agnolotti-denuncia_e78b9804-c1db-11e2-a4cd-35489c3421dc.shtml)

 in cui, in sintesi, i reati e i danni subiti dagli animali vengono definitivi "bagattellari" alla stregua di una querela per cattiva preparazione di un piatto di agnolotti.

E' mortificante. 
Mortificante perchè dietro la legge 189/2004 vi sono anni di battaglie animaliste, in questo articolo derise e ridotte a barzelletta.
E' triste perchè dietro ai reati a danno degli animali si cela la sofferenza quotidiana di migliaia di esseri senzienti ridotti così a meri oggetti da poter avvelenare e uccidere impunemente.
E' vergognoso perchè questa analisi così superficiale e irridente proviene da un vice procuratore onorario (cd. VPO) ossia da chi è chiamato al rispetto e alla applicazione della legge.

Per cui oggi, mentre da una parte, la Lav fa sapere che il proprio staff legale è pronto ad  intervenire nel processo che a breve si aprirà per punire i responsabili dei maltrattamenti e delle uccisione di animali avvenute a Green Hill e lo farà grazie alla legge 189 e ai reati che essa ha introdotto,  dall'altra abbiamo un VPO che pubblicamente dichiara che "tra le malattie del nostro sistema ci sia l'ottusità con cui la legge bolla come reato penale" alcune fattispecie ridicole come l'uccisione diun piccione o di un cane paralitico.

Eviterò facili commenti, limitandomi ad invitarvi a protestare vibratamente sia presso la redazione del corriere, sia e soprattutto presso il Ministero della Giustizia, affinchè si possa intervenire con decisione per ribadire l'importanza e la necessità della legge 189/2004 e dei delitti a danno degli animali in essa contenuti.

Per scrivere alla redazione del Corriere, occorre scrivere un breve
messaggio nel modulo alla pagina:
http://www.corriere.it/scrivi/bit.shtml
Messaggio - tipo  da modificare e personalizzare e da indirizzare solo alla redazione del corriere e in particolare alla cortese attenzione del dott. Gian Antonio Stella.

----------------------------
alla c.a. Gian Antonio Stella

buongiorno, ho ascoltato con molto dispiacere a Prima Pagina e poi letto sul sito la Sua recensione del libro "Precari fuori legge", in cui vengono considerate risibili le denunce per l'uccisione di un piccione e quelle per l'avvelenamento di un cane.
Sono tra coloro che ha lavorato affinché il maltrattamento agli esseri non umani venisse considerato atto grave e penalmente perseguibile in modo serio.
Leggere quindi che le uccisioni di animali come i piccioni sono considerate dai magistrati onorari alla stregua degli agnolotti indigesti, non può che farmi ben capire il perché le violenze su animali possono andare avanti tranquille; vedremo come associazioni di protestare assieme alle altre associazioni presso il Ministero della Giustizia, anche se immagino con scarso seguito.
Mi dispiace molto - dato che apprezzo molto i Suoi interventi anche a Prima Pagina - vedere il Suo plauso a questa impostazione, rafforzata dal finale sarcastico proprio sugli anatroccoli rapiti.
Guardi che già Ovidio diceva che La crudeltà nei confronti degli animali induce alla crudeltà anche verso gli uomini e assai più scientificamente questo legame è stato riscontrato oggi, come vede qui:
http://www.link-italia.net/index.html
Quindi, anche se il Suo articolo mostra una sostanziale insensibilità per la sofferenza dei non umani, quanto meno ne tenga conto per le ripercussioni sugli umani.
Con i migliori saluti.
....nome e cognome...

----------------------------------


Quanto al ministero della Giustizia, invece,  appaiono due mail
 

(La PEC è utile se ne avete una anche voi, perché devono protocollarla)

PEC: centrocifra.gabinetto@giustiziacert.it

altrimenti c'è questa:

redazione@giustizia.it


Qui sotto un esempio di messaggio-tipo:

(va copiata solo la parte compresa tra le due linee tratteggiate, 
non va mandato tutto il presente messaggio di segnalazione della protesta)

----------------------
Al Ministero della Giustizia

Buongiorno,

ho saputo che nel libro "Precari fuori legge", curato dalla Vice
Procuratrice Onoraria Paola Bellone, vengono indicate fra le denunce
"assurde" da considerarsi "perdite di tempo", anche quelle per
l'uccisione di un piccione e per l'avvelenamento di un cane paralitico,
come spiegato nell'articolo:
http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_21/querela-nuora-agnolotti-denuncia_e78b9804-c1db-11e2-a4cd-35489c3421dc.shtml

Protesto vivamente per questa impostazione di disprezzo nei confronti
degli animali. E' assurdo e vergognoso ritenere l'uccisione di animali
di importanza analoga a quella delle altre banalità citate nell'articolo.

Chiedo che il Ministero ribadisca pubblicamente l'importanza di
perseguire i reati contro gli animali, come avviene nei paesi più
progrediti e come una reale Giustizia richiede.

Distinti saluti,
... nome e cognome ....
------------------------------





Grazie a tutti!!!

martedì 14 maggio 2013

Sazia di ipocrisie: tu "chi mangi oggi"!


Ricordate la vicenda dei cartelloni antispecisti "Chi mangi oggi?"
(Qui potrete ripercorrere le varie tappe!)

Ebbene, dopo la  censura (ipocrita mannaia  dello IAP)
che ha imposto di oscurare il cartellone suddetto
avevamo preannunciato la volontà del'Associazione D'idee Onlus
di presentare opposizione.

Come è andata a finire?

Ad avviso del Comitato di controllo "l'opposizione nel merito non può essere accolta".

Perchè?

In sintesi, perchè "la comunicazione contestata non può essere considerata una semplice espressione della libertà di pensiero fine a stessa", stante " l'esplicito invito <diventa vegan>"!

Inoltre - e qui davvero non si può credere a ciò che gli occhi rimandano -"il fatto che sia stata utilizzata una bambola non esclude che ai destinatari sia trasmessa la suggestione di un corpo umano smembrato, che inevitailmente richiama un atto di violenza, in quanto tale ingiustificato e inaccettabile"!

Ebbene si, una bambola inanimata, un corpo di plastica vuoto, privo di per sè di sensi e di vita,  può ("non esclude") trasmettere la suggestione di una violenza su un corpo umano smembrato...

Mentre un animale senziente e cosciente, colmo di vita e vitalità, nato per correre e per respirare non trasmette la stessa suggestione di violenza...
e non la trasmette perchè ogni giorno e dappertutto ritroviamo questi corpi, questi cadaveri (si cadaveri!) nelle nostre città...

Un essere vivente, può (lo è) essere messo in bella mostra nelle nostre strade e piazze...su cartelloni e volantini, giornali e riviste.
Ma nessuna suggestione...nessuna violenza le nostre sensibilità intravedono...

Ma v'è di più... suggestione non si ha nemmeno entrando in una macelleria...vedendo e sentendo quell'odore di sangue e di morte...nemmeno lì le nostre sensibilità vengono colpite...l'idea della violenza è ancora lontana!
La coscienza tace. Il senso di colpa, anche.

Io non credo sia così e se anche lo fosse c'è un problema.
Questo mondo non va bene, non funziona se è davvero così.

Un bambolotto smembrato ci impressiona più di un agnellino sgozzato?
Io non sono parte di questa umanità...io non voglio esserne parte.

Io sento le grida degli animali e vedo il dolore nei loro occhi.

Non vedo e non sento nulla in una bambola.
Non vedo e non sento nulla.

Io voglio lottare affinchè questa ipocrisia cessi.
Affinchè la sensibilità delle persone si risvegli laddove se ne senta il bisogno.
Per una vita, occhi, cuore, respiro...

Invito tutti voi a raccogliere l'invito di "Campagne per gli animali"   che ci chiede di inviare via email segnalazioni di pubblicità che possono turbare e che comunque non rispettano i nostri sentimenti o i sentimenti dei minori, "in modo da creare una raccolta da spedire al giurì ipersensibile IAP.
Scrivete pure a: info@campagneperglianimali.org"

Grazie a tutti!











venerdì 3 maggio 2013

Proteste per la vendita di cuccioli all'asta e...il resto del Carlino?



Per chi non lo avesse ancora fatto, vi invito a partecipare alla protesta promossa da alcune associazioni antispeciste, giustamente contrarie alla vendita all'asta dei cuccioli sequestrati a S.Benedetto del Tronto, qualche mese fa.

Per chi non sapesse di cosa parlo, basta leggere il sito all'uopo approntato: http://www.astasequestrocuccioli.it/

Gli animali - in questo caso cuccioli - (esseri senzienti secondo l'art. 13 del Trattato di Lisbona e, quindi, secondo legge) continuano ad essere trattati come fossero merce senza diritti e senza tutele: verranno, infatti, affidati al miglior offerente, senza alcun controllo nè pre, nè post affido!

Pare che in Italia, anche questo sia legale!

La protesta, sollecitata da moltissime associazioni animaliste, mira a tempestare di mail gli autori di questa decisione, nonchè, tutti i mezzi di informazione locale.
 
Di seguito il testo della mail ricevuta da agireora:

"CUCCIOLI SEQUESTRATI ALL'ASTA PER DECISIONE DELLA FORESTALE E DELLA
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ASCOLI PICENO

VERGOGNA!

Invitiamo a partecipare alla protesta contro la decisione di mettere
all'asta i cuccioli sequestrati un mese e mezzo  fa dai carabinieri di
S.Benedetto del Tronto e destinati ad alcuni commercianti della
provincia. Gli animali (molti dei quali sono deceduti in quanto malati)
dopo essere stati affidati ad una locale associazione zoofila, saranno
ora messi all’asta per decisione delle Forestale di S.Benedetto del
Tronto e della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno

Come potete leggere dal sito che è stato all'uopo approntato, i cuccioli
saranno affidati dietro un compenso minimo al miglior offerente e senza
alcun controllore e post affido
http://www.astasequestrocuccioli.it/
Protestiamo numerosi, perché gli animali non sono un paio di braghe da
svendere ad un'asta!


ATTENZIONE: l'asta è indetta dal 1 al 9 maggio, quindi la protesta è
URGENTE!

Scriviamo al Corpo Forestale dello Stato, e per conoscenza ai mezzi
d'informazione locale.

Scrivete un brevissimo mesaggio personale in cui chiedete che l'asta sia
annullata e che i cuccioli siano dati a un'associazione che li faccia
poi adottare a famiglie responsabili.

Potete intestare la mail con una frase del tipo:

Al Corpo Forestale
e per conoscenza ai mezzi di informazione

e poi scrivere poche righe personalizzate.
Se volete scrivere un po' di più, spiegate anche perché è ingiusto
vendere questi cuccioli all'asta.

Gli indirizzi a cui scrivere sono:

cs.sanbenedettodeltronto@corpoforestale.it,
vdg.segreteria@corpoforestale.it, arcanimali@tiscali.it,
cp.ascolipiceno@corpoforestale.it, ascoli@ilmessaggero.it,
buongiornoregione.marche@rai.it,  c.piunti@jant.it,
giornalettismo@gmail.com,  info@tvcentromarche.it,
laprovinciamarche@libero.it, redazione.ap@ilquotidiano.it,
redazione@laprovinciamarche.it, redazione@tvcentromarche.it,
redazione@viveremarche.it, sanbenedetto@corriereadriatico.it,
sbenedetto@ilmessaggero.it, tg.marche@rai.it, redazione@picusonline.it,
cronaca.ascolipiceno@ilcarlino.net, info@gomarche.it,
info@marchenotizie.net, redazione@marcheeventi.it

oppure, col ";" come separatore:

cs.sanbenedettodeltronto@corpoforestale.it;
vdg.segreteria@corpoforestale.it; arcanimali@tiscali.it;
cp.ascolipiceno@corpoforestale.it; ascoli@ilmessaggero.it;
buongiornoregione.marche@rai.it;  c.piunti@jant.it;
giornalettismo@gmail.com;  info@tvcentromarche.it;
laprovinciamarche@libero.it; redazione.ap@ilquotidiano.it;
redazione@laprovinciamarche.it; redazione@tvcentromarche.it;
redazione@viveremarche.it; sanbenedetto@corriereadriatico.it;
sbenedetto@ilmessaggero.it; tg.marche@rai.it; redazione@picusonline.it;
cronaca.ascolipiceno@ilcarlino.net; info@gomarche.it;
info@marchenotizie.net; redazione@marcheeventi.it

Grazie per la partecipazione,
AgireOra Network"


Pubblico l'articolo uscito l'altro ieri sul resto del Carlino - edizione Marche, evitando ogni commento!

 
Evito commenti personali ma vi lascio alla lettura di questa "lettera aperta"!

LETTERA  APERTA

Alla Redazione del Resto del Carlino / Edizione Marche

e p.c.
Ordine Giornalisti Marche


      Sulla vicenda dei cuccioli sequestrati a San Benedetto del Tronto, e dell’asta degli animali decisa dalla Procura di Ascoli con conseguenti proteste piovute da ogni dove, si è espresso ieri - 1 maggio 2013 - il giornalista Marcello Iezzi sul vostro quotidiano nella pagine di cronaca locale (v.allegato) in un articolo che è un concentrato di informazione inesatta, generica e fuorviante.

Nel merito:
-        Il giornalista mette in risalto l’impegno profuso da un’associazione locale - L’Amico Fedele -  che “ha cercato di dissuadere la Procura” circa l’opportunità della messa all’asta dei cuccioli, e prosegue dicendo che l’asta “trova contrarie alcune associazioni animaliste”.
In che modo L’Amico fedele abbia “cercato di dissuadere la Procura” (telefonata, visita di cortesia, bigliettino d’auguri, scappellamento a destra) non è dato sapere, di certo non ve n’è traccia né in loro comunicati stampa né in prese di posizione pubbliche.
Al contrario, il forte dissenso che ha scatenato il diluvio di mail di protesta da ogni parte d’Italia per iniziativa dell’ associazione Arca2000 espostasi in prima persona, e con il contributo determinante di molte associazioni nazionali di rilievo, viene attribuito in modo generico ad “alcune associazioni animaliste(quasi fenomeno marginale e di disturbo?...)
Ma non è il peggio…
-        Il peggio è che nel seguito dell’articolo il giornalista entri decisamente nel surreale sostenendo che “La vendita all'asta serve a garantire la massima trasparenza”. Perchè un’asta è esattamente il contrario di ciò che garantisce “trasparenza”: come anche l’intelligenza di un bambino capirebbe, dietro l’acquisto di un cucciolo di razza può esserci chiunque, anche il malintenzionato, a differenza di quanto accade nelle procedure di affido e adozione grazie agli obbligatori controlli pre e post adozione. Per non parlare della valenza profondamente negativa dal punto di vista etico e pedagogico del mettere in commercio, addirittura all’asta, non oggetti bensì creature viventi e senzienti, portatori di sensibilità e diritti come chiunque altro.
Ma non è ancora il peggio…
-        Il peggio viene in chiusura, quando il fine argomentatore che come sappiamo vede nell’asta un tripudio di trasparenza, argomenta che essa serve anche “a evitare la concorrenza sleale [sleale?!] nei confronti di chi vende animali”. Inconsapevole di essersi sparato sui piedi colpendo, nella foga, anche i piedi dei geniacci che in Procura e in Forestale hanno concertato la civilissima iniziativa dell’asta, il fine argomentatore rivela candidamente il vero obiettivo della decisone in alto loco (e della difesa che ne fa la nostrana stampa-da-riporto): non dar fastidio ai commerciati di animali! Hai visto mai che gli si pestino i calli , che si vedano scavalcati, nella nobile pratica del commercio di esseri viventi, da “alcune associazioni animaliste” covo di assatanati che vorrebbero gli animali dati e presi in adozione piuttosto che venduti e comprati come pentole o mutande!
Di peggio in peggio, il fine argomentatore – non accorgendosi neppure di entrare in contraddizione con tutto quanto ha detto prima - in un crescendo orgasmico si accalora fino ad avere le traveggole affermando che “per i 130 cani [del canile] meritevoli di adozione non c’è mai stata tanta attenzione da parte di associazioni che ora alzano il tono”. La foga allucinatoria impedisce al Nostro di ricordare le infinite battaglie in ciascuna delle quali le vituperate associazioni animaliste sottolineano in lungo e in largo la necessità di adottare animali boicottando la sciagurata pratica della compravendita, sia in negozio sia - ancor peggio - nei mercati ambulanti, contro la sordità delle istituzioni, dell’informazione, spesso nell’indifferenza di gran parte dell’opinione pubblica.  Non meraviglia: i cestini della carta straccia delle nostrane redazioni sono piene dei comunicati di associazioni e privati relativi ad argomenti così marginali e fastidiosi…

      Conclusione: il giornalista, quindi il Resto del Carlino, non è nuovo alla produzione di cronache disinformate e di parte quando si tratta di argomenti attinenti all’animalismo. Si può ricordare, una per tutte, un’illuminata cronaca della Fiera di San Martino del 2011 a Grottammare, che fu segnalata per motivi analoghi (cfr. http://faxivostri.wordpress.com/2011/12/08/lettera-aperta-3/#more-1900).

      Sarebbe opportuno che chi di etica animalista ignora i fondamentali, si astenesse dal tranciare giudizi su cose che non conosce e per le quali dimostra la stessa sensibilità di un bullone d’automobile. Così come sarebbe auspicabile che la stampa offrisse ai lettori un’informazione diversa da questa, e cioè seria, rigorosa, documentata.
                  Sara Di Giuseppe

giovedì 4 aprile 2013

Protesta contro il circo con animali in Irpinia!


Segnalo l'imminente attendamento (dal 4 all'8 aprile) del circo Moira
Orfei a Monteforte Irpino, un paesino vicino Avellino.

Con altri attivisti ci stiamo organizzando per allestire un presidio il
7 aprile dalle 15 alle 20.

Qui l'evento su facebook!


Inoltre vorremmo far partire una campagna di pressione sul Comune
affinché si doti, finalmente, di un regolamento che vieti l'attendamento
dei circhi con animali.

Chiedo, pertanto, la vostra collaborazione e invito tutti a partecipare
a questa protesta via mail!
Grazie!

Di seguito, gli indirizzi email cui inviare il messaggio:


sett_vigilanza.monteforteirpino.av@asmepec.it,
uff_legale.monteforteirpino.av@asmepec.it,
sett_amministrativo.monteforteirpino.av@asmepec.it

oppure, col ";" come separatore:

sett_vigilanza.monteforteirpino.av@asmepec.it;
uff_legale.monteforteirpino.av@asmepec.it;
sett_amministrativo.monteforteirpino.av@asmepec.it


Messaggio-tipo da inviare (mettete in fondo il vostro nome e cognome):

--------------------------

Al Comune di Monteforte Irpino

Buongiorno,

scrivo per unirmi alla protesta di tante persone stanche dell'ennesimo
attendamento di un circo con animali. Nel caso specifico si tratta del
circo Moira Orfei che dovrebbe attendarsi nel territorio di Monteforte
Irpino da giovedì 4 aprile a lunedì 8 aprile.

I circhi con animali sono spettacoli tristi e diseducativi, basati sulla
violenza dell'uomo nei confronti degli animali, esseri senzienti
indifesi e impauriti.

Gli animali catturati e allontanati dai loro habitat naturali vengono
costretti a trascorrere le loro vite in gabbie fredde ed anguste,
sopportando viaggi estenuanti, per eseguire esercizi innaturali e ridicoli.

Qualora foste interessati ad approfondire, potrete visionare i metodi di
addestramento degli animali utilizzati dai circensi, in questa pagina:
http://www.tvanimalista.info/video/animali/circo-animali-stop-sofferenza/

Il circo con animali non è cultura! Non è spettacolo!

Oltre ad offendere  la sensibilità di molti cittadini, sempre più
attenti alle esigenze di tutela e benessere per gli animali, il circo è
ritenuto diseducativo da molti psicologi, in quanto insegna ai bambini a
restare indifferenti, o peggio, a ridere della sofferenza di esseri più
deboli.

In questo link, una dichiarazione di alcuni psicologi:
http://www.tradizioniviolente.org/implicazioni4.html

Chiedo pertanto che, in attesa dell'approvazione in Parlamento del
disegno di legge n. 1564/2008,

(
http://nuovo.camera.it/camera/browse/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=16&codice=16PDL0013730&back_to=http://nuovo.camera.it/126?tab=2-e-leg=16-e-idDocumento=1564&sede=&tipo=
)

il Comune di Monteforte Irpino si doti di un'ordinanza comunale che
segua l'esempio virtuoso di tanti altri Comuni italiani.

Un modello da imitare potrebbe essere l’ordinanza del Comune di Alessandria:
http://www.agireora.org/download/ordinanza-circo-alessandria-2011.pdf

che, prescrivendo norme dettagliate e puntuali circa la detenzione degli
animali nei circhi, impone ai circensi il rispetto di tali misure, pena
il divieto di attendamento.

Si tratterebbe di un segnale importante, un gesto di civiltà e rispetto
nei confronti di ogni essere vivente.

A tale scopo Vi invito a leggere questa pagina, da cui potrete prendere
spunto per l'ordinanza:
http://www.agireora.org/circhi/notizie_dett.php?id=1177

Per il circo attualmente in città, chiedo che vengano svolti i dovuti
controlli da parte delle autorità competenti, sia in merito alle
condizioni degli animali (spazio, scarico degli escrementi, documenti
Cites), sia in ordine all’affissione dei manifesti presenti su tutto il
territorio comunale.
Chiedo, infine, che venga vietato il volantinaggio commerciale del circo
in questione all'uscita della scuole.

Grazie per l'attenzione.

Cordiali saluti,
... nome cognome ...

----------------------------

lunedì 11 marzo 2013

Chi mangi oggi? La risposta degli antispecisti!


Ecco la risposta dell'associazione ideatrice della campagna "Chi mangi oggi?" al Garante dei minori toscano:

Gentile Grazia Sestini,

Abbiamo appreso dai media le sue considerazioni sulla pubblicità “Chi mangi oggi?” affissa a Grosseto, e in merito rispondiamo pubblicamente.
Noi siamo attivisti antispecisti, vale a dire persone che lottano affinché la società umana cessi di considerare gli animali – ossia gli esseri senzienti di altre specie – come oggetti o, nella migliore delle ipotesi, come esseri inferiori perché non appartenenti alla specie umana e quindi posti al di fuori di qualsiasi considerazione morale.
La nostra è una posizione laica, razionale, libertaria e lucida di strenua difesa dei più deboli e diversi, a partire da coloro che lo sono in assoluto ossia gli animali non umani, perché per loro non esiste alcun diritto alla vita, alla libertà, nessun rispetto e nessun Garante.

La pubblicità “Chi mangi oggi?” ha contribuito a porre l’attenzione del Paese (con successo oseremmo dire) su una questione morale che per noi è di capitale importanza, ciò senza mancare di rispetto a nessuno: abbiamo scelto un totem della società umana, ossia il rispetto nei confronti dei minori, per sottolineare l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di altri esseri senzienti sollevando una “questione animale” che per la nostra civiltà è un tabù.
La pubblicità è una denuncia della visione antropocentrica che contraddistingue la società moderna che è la causa prima del modo allucinante e crudele con il quale ci rapportiamo con chi seppur percependo ad esempio dolore, paura, gioia, non viene degnato di alcuna considerazione: gli animali non umani.
Il feticcio del bimbo, del figlio, se vuole, dell’essere innocente è un elemento forte della società umana, intoccabile, un elemento che noi non intendiamo attaccare, ma che abbiamo scelto come veicolo per poter raggiungere la coscienza delle persone e per evidenziare un parallelo: chi mangiamo tutti i giorni, chi acquistiamo, chi vediamo esposto a pezzi sui banchi di un supermercato smembrato e impacchettato asetticamente, è stato un cucciolo, più in particolare è il corpo violato e sezionato di un cucciolo, e in ogni caso di un essere vivente che possedeva esattamente le stesse caratteristiche che Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti, evidenzia parlando di bambini: “tenerezza, innocenza, fragilità”.

E dunque le domande: “chi mangi oggi?”, “chi c’è nel tuo piatto?”, “chi era prima di divenire ciò che è ora?” ci paiono del tutto legittime.
L’individuo è al centro del nostro impianto teorico e morale: il singolo indifeso, senza voce, che subisce e viene imprigionato, sfruttato, torturato, sperimentato, ucciso e mangiato quotidianamente da chi è più forte di lui o si reputa tale solo perché è umano.

Il bambolotto confezionato diviene la chiave di lettura dell’enorme ipocrisia della nostra società che narcotizza le coscienze e ci fa percepire il corpo sezionato di un essere senziente come del cibo da gustare, coprendo ciò che è in realtà, occultando la sofferenza che lo ha prodotto.
L’enorme ingiustizia e discriminazione assurte a modello culturale ci vengono insegnate sin da piccoli. Gli “altri” sono “diversi” da noi, pertanto inferiori e meno importanti, quindi possiamo usarli a piacimento senza remore. Gli animali non umani sono le prime vittime di questa visione, ma nemmeno gli umani le sfuggono: lo sfruttamento dei minori, il sessismo, il razzismo, il fascismo e tutte le discriminazioni che poniamo in atto nei confronti delle minoranze umane ne sono l’esempio eclatante.

Nessun bimbo vedrà mai un animale non umano come cibo; libero da sovrastrutture ideologiche e indottrinamenti lo percepirà per quello che è: un compagno di avventure.
E’ la cultura del dominio, del profitto, della mercificazione e reificazione dei corpi, della legge del più forte, del capitale e del mercato che “educherà” i più giovani a vedere “l’altro” come inferiore da discriminare o sfruttare: la nostra “educazione” è lo specchio di ciò che la società vuole da noi, uno specchio che riflette una visione davvero orribile. Per i motivi di cui sopra abbiamo scelto questo messaggio. Se fossimo realmente empatici e liberi da preconcetti, vedremmo in ogni confezione di pezzi di carne il corpo mutilato di un essere senziente (non importa di quale specie) ucciso e venduto, e questo sarebbe un primo fondamentale passo nella direzione di un cambiamento rivoluzionario socio-culturale in senso antispecista.

Con ciò intendiamo affermare che tutti gli animali (compresi gli umani) dovrebbero avere pari libertà e pari possibilità di vivere una vita degna e piena, ciascuno con le proprie specificità a prescindere dalle capacità. Gli animali non umani non sono come noi, solo “altro” da noi, non fanno parte della nostra società, ed è proprio questa diversità, che ora è la loro condanna a morte, che dovrebbe essere rispettata.

In conclusione speriamo vivamente che il nostro messaggio venga compreso e discusso seriamente e non per proclami, cerchiamo un dibattito e un confronto. Ci spiace che lei adombri “punizioni” a norma di legge, perché non è il Codice Penale a essere chiamato in causa, ma la coscienza delle persone. Non riteniamo che leggi o regolamenti, imposizioni e punizioni possano cambiare la situazione, perché servirebbero solo a reiterare la verticalità e l’oppressione di una società ingiusta a cui ci opponiamo.

Non dovrebbe servire una legge che ci costringa al rispetto i bambini, come non dovrebbe servire una legge che ci impone di rispettare gli animali non umani e in generale i più deboli, semplicemente lo si dovrebbe fare perché è la nostra coscienza a dirci che è giusto.

Saluti antispecisti,
Adriano Fragano

venerdì 8 marzo 2013

L'ipocrisia della censura specista.



Come temevamo, l'ipocrisia ha vinto. 
Ancora una volta.

Il cartellone "chi mangi oggi" è stato censurato. 
Oscurato.

Le motivazioni sono rintracciabili nel provvedimento ingiuntivo con cui l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha ingiunto "alle parti di desistere dalla diffusione di detta pubblicità, su ogni mezzo."

Il cartellone sarebbe in aperto contrasto con gli artt. 9, 10 e 46 del codice di autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Nel dettaglio, l'art. 9 rubricato < Violenza, volgarità, indecenza> stabilisce che : "la comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti."

Mentre, l'art. 10 rubricato <Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona> sancisce che:
"la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose. Essa deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione".
 
Infine, l'art. 46 rubricato <Appelli al pubblico> afferma che:  "è soggetto alle norme del presente Codice qualunque messaggio volto a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecita, direttamente o indirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di carattere sociale.
Tali messaggi devono riportare l'identità dell'autore e del beneficiario della richiesta, nonché l'obiettivo sociale che si intende raggiungere.
I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.
Per contro i messaggi non devono:
  1. sfruttare indebitamente la miseria umana nuocendo alla dignità della persona, né ricorrere a richiami scioccanti tali da ingenerare ingiustificatamente allarmismi, sentimenti di paura o di grave turbamento;
  2. colpevolizzare o addossare responsabilità a coloro che non intendano aderire all'appello;
  3. presentare in modo esagerato il grado o la natura del problema sociale per il quale l'appello viene rivolto;
  4. sovrastimare lo specifico o potenziale valore del contributo all'iniziativa;
  5. sollecitare i minori ad offerte di denaro.
Le presenti disposizioni si applicano anche alla comunicazione commerciale che contenga riferimenti a cause sociali." 
 
Ebbene, l'organo di controllo ritiene che "il messaggio in oggetto, adottando una comunicazione scioccante, sfrutti in senso inopportuno il senso di colpa dei destinatari e li colpevolizzi in aperto contrasto con l'art. 46 del codice".

Ma v'è di più.  "La comunicazione, veicolando un perentorio giudizio di condanna, oltre ad apparire suscettibile di ledere le diverse opinioni che i cittadini possono avere sul tema in questione, instaura un'impropria equiparazione tra la persona umana e l'animale, in aperto contrasto con il dettato e lo spirito dell'art.10 del Codice. Il messaggio, infine, attraverso il suggestivo richiamo allo smembramento del corpo umano, contiene un'ingiustificata rappresentazione di violenza che si pone in contrasto con l'art. 9 del codice."

Se ieri con l'intervento del Garante dell'infanzia di parlava di diritti fondamentali e di altre fantomatiche lesioni di diritti della persona, oggi almeno, si ammette che il problema è un altro:
il senso di colpa che si instilla nei destinatari! 

Senso di colpa ritenuto "inopportuno".

Il messaggio lederebbe le diverse opinioni  che i cittadini possono avere sul tema.

Ma quali opinioni? 
Di che parliamo?

La realtà è una soltanto. 

Mangiare un animale vuol dire mangiare qualcuno, non qualcosa.

E' molto più scioccante, inopportuno e violento equiparare un animale ad una cosa, un prodotto.

Perchè questa non è la realtà.

Gli animali sono esseri senzienti. 

Soffrono e urlano il loro dolore. 

Fingere di non sentirlo e non vederlo è violenza.

Resta il fatto che tali - a mio avviso surreali - motivazioni sono state ritenute così rigorose e stringenti dalla CBS Outdoors di Milano (società da cui dipende la Semar s.a.s. ,la ditta incaricata dell'affissione) da ordinare l'immediata rimozione del cartellone!

Tutto ciò, malgrado la decisione dell'Associazione D’Idee Onlus che - stando a quanto si legge nel web - si sarebbe tempestivamente attivata per far pervenire alla ditta in questione una diffida “a dare corretta esecuzione al mandato commerciale”! 

In pratica, diffidandola a mantener fede agli accordi contrattuali e, dunque, a non rimuovere il cartellone della discordia! 

Nella conferenza stampa l'associazione antispecista di Grosseto conferma: «sarà nostra prerogativa attivarci con misure legali contro la decisione della ditta Semar nel caso in cui quest’ultima non dia corretta esecuzione del contratto stipulato. Rimaniamo comunque soddisfatti che in soltanto 9 giorni di permanenza del poster sull’impianto grossetano abbiamo conseguito un enorme riscontro».

A noi non resta che continuare a seguire la vicenda legale, nella speranza che la verità possa finalmente trionfare!

L'auspicio è quello di vedere presto l'Italia intera tappezzata da cartelloni in cui un agnellino - come è vero e giusto - sia equiparato ad un neonato e non più (mai più) ad una pietanza che accompagna  patate o  funghi nei nostri ipocriti e sanguinosi banchetti.