"La rivoluzione antispecista è la rivoluzione del terzo millennio e riassume tutte le rivoluzioni degli ultimi secoli. Le riassume e le ricomprende tutte perché contesta non specifiche discriminazioni, di genere, di razza, di posizione sociale ed economica, di età, ma l'idea stessa della discriminazione, ed estende il rifiuto delle discriminazioni a tutti gli esseri senzienti. Ammettere una ragione qualsiasi per discriminare pone a rischio qualsiasi pretesa antidiscriminatoria". V.POCAR

lunedì 28 maggio 2012

Sperimentazione animale: c'è chi dice no! OBIEZIONE DI COSCIENZA!


Ieri ho conosciuto delle giovani studentesse di biologia, giustamente preoccupate per il loro futuro di ricercatrici animaliste!
La domanda che si sono poste - e mi hanno posto - è stata, in sostanza: carriera o principi?
Pensavano si trattasse di out-out: o accetto di effettuare esperimenti sugli animali oppure rinuncio al mio futuro da ricercatrice!

Ma non è così: la scelta c'è!

Evidentemente, non conoscevano la legge sull'obiezione di coscienza (la n. 413 del 1993) il che mi è parso abbastanza grave, tenuto conto che l'art. 3 comma 5 della legge in questione recita: "tutte le strutture pubbliche e private legittimate a svolgere sperimentazione animale hanno l'obbligo di rendere noto a tutti i lavoratori e agli studenti il loro diritto ad esercitare l'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale. Le strutture stesse hanno inoltre l'obbligo di predisporre un modulo per la dichiarazione di coscienza alla sperimentazione animale a norma della presente legge".

L'art. 4 comma 3 aggiunge : "le segreterie di facoltà assicurano la massima pubblicità del diritto all'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale"!

Tale pubblicità, a quanto pare, difetta!
Almeno nell'Università frequentata dalle mie amiche studentesse!

Eppure, per chi ama gli animali, e allo stesso tempo crede nella ricerca, sarebbe così importante sapere che la legge si preoccupa di tutelare e garantire il rispetto di entrambe le esigenze.

L'art. 1 della legge 413, infatti, dispone che: " i cittadini che [...] si oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi, possono dichiarare la propria obiezione di coscienza ad ogni atto connesso con la sperimentazione animale".

Quanto, in riferimento, nello specifico, agli studenti universitari, l'art. 3 comma 2 prosegue: "gli studenti universitari dichiarano la propria obiezione di coscienza al docente del corso, nel cui ambito si possono svolgere attività o interventi di sperimentazione animale, al momento dell'inizio dello stesso". 

Diffondiamo questa conoscenza!
Quanti più giovani ricercatori sapranno di avere questa alternativa, tanti più saranno gli obiettori...e di conseguenza diminuirà il numero degli animali vittime indifese di inutili esperimenti!


Grazie!

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