"La rivoluzione antispecista è la rivoluzione del terzo millennio e riassume tutte le rivoluzioni degli ultimi secoli. Le riassume e le ricomprende tutte perché contesta non specifiche discriminazioni, di genere, di razza, di posizione sociale ed economica, di età, ma l'idea stessa della discriminazione, ed estende il rifiuto delle discriminazioni a tutti gli esseri senzienti. Ammettere una ragione qualsiasi per discriminare pone a rischio qualsiasi pretesa antidiscriminatoria". V.POCAR

lunedì 5 novembre 2012

Non c'è limite all'orrore della vivezione!



Non c'è limite all'orrore...
le immagini raccapriccianti delle scimmie della Noveprim non abbandonano la mia mente...

Centinaia di primati massacrati, mamme gravide, cuccioli gettati come rifiuti, tra il sangue e l'immondizia...

la vivisezione è anche questo!

Le scimmie "non idonee" alla sperimentazione perchè non rientranti nei parametri  stabiliti dalle industrie europee della vivisezione...scartate...ammassate come fossero spazzatura...

Questo è ciò cha accade nelle isole Mauritius, ma è forse, ciò che accade in tutti i Paesi  fornitori di primati destinati ai laboratori di tutta Europa!

In questo caso un’investigazione della BUAV ha consentito di scoprire l'orrore...ma altrove può accadere lo stesso senza che nessuno sappia...

Finchè le leggi europee e mondiali continueranno a legittimare il predominio dell'uomo sull'animale...tutto questo orrore non cesserà.

Finchè la caccia, le corride, i circhi, gli allevamenti, le sperimentazioni su animali saranno consentite dalle nostre norme...nessun animale sarà mai salvo!

Finchè vi saranno deroghe al diritto degli animali di vivere, ogni massacro potrà trovare una giustificazione nella legge o nelle coscienze!
 
E' la cultura del dominio che va sradicata!

E' l'idea biblica dell'animale al servizio dell'uomo che va combattuta!

Vi lascio con un passo del meraviglioso articolo 
<Vivisezione utile? Not in my name!> di Leonardo Caffo, perchè spiega e riassume magnificamente il mio pensiero!

"Noi non siamo qui per dimostrare che la vivisezione è inutile, noi siamo qui per salvare – a prescindere da tutto – gli animali non umani da una sorte triste e violenta. Bisogna sostenere con vigore che quei limiti che la scienza vuole costantemente superare, quelli da cui siamo partiti, trovano un ostacolo insormontabile nell’etica: i nostri diritti finiscono dove comincia la vita dell’altro. Per questo dire “inutile” della sperimentazione animale, dalla nostra prospettiva, è inutile davvero. E non perché sia inutile in sé un lavoro del genere, ma perché noi saremmo contro questa mattanza istituzionalizzata anche se servisse a qualcosa. Il solo accostamento della parola animale, e dunque di un corpo, di una vita irripetibile e unica, alla parola “utile” è grave … perché è specista. Nessuno vorrebbe sapere se e quanto erano utili gli esperimenti di vivisezione fatti dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale perché, per fortuna, abbiamo raggiunto un grado di consapevolezza tale che ci porta all’indignazione al solo pensiero. Io non voglio sapere, e so quanto è difficile capirlo, e forse anche dirlo, se la carne faccia male alla salute, sia prodotta in modo inquinante o se i farmaci testati su animali, che poi vuol dire “anche” su animali, non dimentichiamolo, siano inutili per me: io voglio sapere che nessuno uccida animali per nome mio. Quello che vorrei che tutti gridassimo, oggi, è: “non in mio nome”. Io credo che gli animali debbano essere lasciati in pace, ma davvero, senza che questo avvenga “solo” perché noi non avevamo nessun rientro dallo sfruttarli. È un cambiamento strutturale della società e dell’umano quello che chiede chi si oppone alla sperimentazione, quello che chiede l’antispecismo: un umano che sappia vivere vicino al simile e al dissimile senza distruggerlo, senza massacralo e obliterarlo.
Oggi osservo lo “stato dell’arte” dei diritti animali, vedo quanti siamo diventati a chiedere un mondo diverso per tutti, e con l’emozione di tutti quegli animali che ancora tremano nell’oscurità di qualche istituto scientifico, dico grazie a tutti gli attivisti: l’animalismo è la prima rivoluzione sociale fatta, interamente, da qualcuno per qualcun altro. È una rivoluzione che sposta, ancora una volta, l’asse del mondo dall’umano al vivente animale: è il sogno di un mondo diverso, così diverso che ancora troppi ci chiamano sciocchi e folli. Ma è questa follia, questa follia di cui andiamo fieri e che si chiama “libertà” che potrà salvare la vita su questo pianeta: ed è questo sogno di libertà che dedichiamo a voi, amici animali, che morite a ogni mio parlare – siamo qui per voi, soltanto per voi".

Per maggiori informazioni visitate il sito della LAV!
Per vedere le foto del reportage visitate il sito della BUAV!
Per chiedere la fine di questo ignobile commercio, invece, firmate e fate firmare la petizione sul sito www.saveourmonkeys.mu!

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